È mezzanotte quando
scendo dalla macchina. Sono in aperta campagna, nel più profondo silenzio. Il cielo è terso
e la Via lattea, nel suo distendersi irregolare, brilla di luce vivissima. Al
mattino gli ampi spazi si popolano di giovani. La scuola di Burlo, in Vestfalia,
a pochi chilometri dall’Olanda, riprende vita.
Il primo monaco venne in
queste campagne nel 1220. Qualche anno più tardi arrivarono i Guglielmini,
sostituiti subito dopo dai Cistercensi, che hanno lasciato una loro
caratteristica chiesa slanciata e il monastero. Chiamarono quel luogo Mariengarden, giardino di Maria
Le vicende liete e
funeste si sono ripetute qui come altrove fino all’arrivo degli Oblati all’inizio
del 1900. Ora vi è il loro unico liceo di tutta Europa, che porta ancora il
nome di Mariengarden. Gli ambienti scolastici sono moderni, dislocati in diversi
edifici in una grande estensione di prati e boschi. C’è anche il padiglione per
le lezioni di musica e d’arte. L’ultima costruzione è il grande auditorium con sale
d’incontri, mensa, biblioteca..., dove si tiene un fitto programma di eventi
anche per la vicina cittadina. 800 gli studenti che arrivano ogni giorno da un
raggio di venti chilometri. Un edificio è adibito ad accoglienza di studenti di
altre scuole che vengono da diverse parti per qualche giorno di studio o di
ritiro.
Esco nella piazza
centrale al momento dell’intervallo per gustare il ronzio degli studenti.
Particolare punto di attrazione i banchi con la vendita di fette di torta per
raccogliere i soldi in vista di una loro certa festa. I due cappellani Oblati
sono in mezzo a loro come sempre. Sono rimasti gli unici Oblati che lavorano
nella scuola. Anche il direttore non è più Oblato, ma un carissimo signore che
mi accoglie con una festa infinita e con un po’ di lingua italiana; mi pare più
Oblato degli Oblati. Mi porta a visitare i vari padiglioni. Mi sorprende vedere
alcuni genitori che fanno volontariato permettendo ad esempio il funzionamento
della biblioteca.
Visto che gli Oblati non
insegnano più occorre assicurare una formazione oblata ai professori in modo
che portino avanti l’istituzione – una delle più rinomata in tutta la regione –
secondo l’ideale oblato. Ecco perché nel pomeriggio ci portiamo con una
sessantina di loro a Freckenhorst
per passare due giorni insieme a riflettere sulla vocazione oblata.
Lungo la
strada attraversiamo Münster, una città invasa da biciclette, con semafori
apposta per loro, con parcheggi per loro ovunque… mi pare d’essere in Cina
(almeno la Cina che ho visto tanti anni fa, adesso…). Fino ad un bel centro
della diocesi, circondato, come tutto il paesaggio che ho visto finora, da
fattorie e boschi. Ovunque testimonianza di una fede antica e radicata: edicole
della Madonna, statue del Sacro Cuore, Crocifissi.
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