Abbiamo festeggiato i 50 anni
di oblazione di P. Daniel Corijn. Davanti alla domanda di Gesù a Pietro che la
liturgia di oggi ci ha riproposto, p. Daniel ci ha riproposto un passo della
nostra Regola che “durante i 50 anni della mia vita Oblata è stato sempre la
mia ispirazione profonda”:
Per essere suoi
cooperatori, si impegnano a conoscerlo più intimamente, a immedesimarsi con
lui, a lasciarlo vivere in loro. Sforzandosi di riprodurlo nella loro vita,
vogliono essere obbedienti al Padre, costasse anche la morte, e si mettono al
servizio del popolo di Dio con amore disinteressato.
Lo ha commentato in tre punti:
1. Conoscere Cristo intimamente. Nella mia vita come Oblato
ho sempre voluto approfondire la domanda: “Chi è Gesù Cristo per me oggi?”.
Così, ad esempio, nell’anno sabbatico che ho avuto la grazia di ricevere nel
1998-1999, ho seguito un corso in Cristologia, sono andato, da solo, in Terra
Santa per 5 settimane, e ho fatto un ritiro di 30 giorni. In questo modo ho
cercato di attuare quanto dice la Regola (C. 36): “In unione con Maria
Immacolata…, e sotto la guida dello Spirito Santo, gli Oblati approfondiranno
la loro intimità con Cristo…”.
Certo, questo rimane sempre un cammino da fare, una sfida da
realizzare, una meta da raggiungere, e nessuno di noi mai arriva a conoscere
perfettamente, qui sulla terra, il mistero del Dio-uomo Gesù Cristo, ma sempre
dobbiamo crescere in questa intimità con il Signore.
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