domenica 26 novembre 2023

Speriamo di morire con il Cantico

 

Ero stato una sola volta all’abbazia di Fossanova, più di quarant’anni fa, assieme a p. Santino, p. Novo, p. Micor. Ricordo che fu una giornata bellissima e il ricordo è più del rapporto vissuto tra di noi che della abbazia.

Oggi l’ho rivista con più calma. Tra le tante cose belle mi ha colpito una scritta sul muro della stanza dove è morto san Tommaso d’Aquino mentre si stava recando al concilio di Lione.

La scritta dice che i monaci che si erano fatti attorno al suo capezzale di ammalato lo pregarono di spiegare loro il Cantico dei Cantici. Conoscendo il grande commento di san Bernardo al Cantico, rispose: “Datemi lo spiritu di Bernardo ed io vi darò una esposizione espirando lo spiritu di Bernardo”. Infine si arrese e cominciò a dettare un suo commento. Morì mentre stava commentando il capitolo IV: «pronunciando con gli occhi rivolti al cielo quelle parole dello stesso capitolo, nelle quali si era imbattuto con veemente ardore dello spirito e con somma gioia: ”Vieni... entriamo nell’orto”».

Mi sono ricordato di Giovanni della Croce che, qualche istante prima di morire, interruppe il priore che aveva cominciato a leggergli la preghiera per la raccomandazione dell’anima: «Padre, mi parli del Cantico, ché di questa non ho bisogno». Il priore lo accontentò e alla lettura della Parola di Dio il santo esclamò: «Oh! Che perle preziose!».

Speriamo di morire con sulla bocca o nelle orecchie le parole del Cantico.






 

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