giovedì 9 novembre 2023

Esperienza mistica, esperienza integrale

 

Inizia qui a Bologna il convegno sulla mistica. La connotazione di esperienza “spirituale” data all’esperienza mistica potrebbe fare intendere che, poiché è provocata dallo Spirito, riguardi soltanto o soprattutto lo spirito e l’anima della persona interessata. Eppure nessuno come lo Spirito ha tanto a che fare con la materia: è lui che all’inizio della creazione trasforma il caos in cosmo; è lui che dà carne al Verbo nel grembo della Vergine Maria.

Così per l’esperienza del “Paradiso’49”. Si tratta di una esperienza integrale, che coinvolge la persona di Chiara in tutta la sua interezza, anche nella corporeità e femminilità. Il primo scritto originario (datato 19 luglio 1949) annota un effetto sensibile, corporeo, provocato direttamente dallo Spirito Santo, che “ritocca” Chiara con un “bacio”, facendole “sentire” un forte male al cuore: «Dopo aver rivelato in un tramonto meraviglioso ... lo Sposo, fui ritoccata dallo Spirito Santo, al cui bacio sentii un forte male al cuore».

Troviamo qui due elementi caratteristici dell’esperienza mistica, il bacio e il cuore. Il bacio, con chiaro riferimento al Cantico dei cantici, si dà, come scrive san Giovanni della Croce, «quando l’anima gode di questi beni divini con gustosa e intima pace e con grande libertà di spirito» (Josè Damián, massimo conoscitore di san Giovanni della Croce, mi dice che è una traduzione troppo libera... ma è bella!).

In Chiara l’esperienza di essere baciata è talmente profonda che produce un effetto cardiaco, “un forte male al cuore”. Siamo, ancora una volta, in una fenomenologia ben nota alla mistica. Si potrà ricordare, ad esempio, la dilatazione del cuore di san Filippo Neri nella Pentecoste del 1544, quando esclamò: «Basta Signore, basta perché mi moro».

Non mancano, negli scritti di questo periodo, altri accenni alle conseguenze sul corpo: sospiri, desiderio di sottrarsi alla visione perché troppo violenta, il cuore che sembra scoppiare, sensazione di un fuoco ardente che brucia mente e cuore, fino al paolino “cupio dissolvi”. L’esperienza è infatti talmente forte e coinvolgente da voler essere allontanata. Nello stesso tempo è amata al punto da concludersi con le parole: «Sposo mio dolcissimo, troppo bello è il Cielo e Tu come un divino Amante, dopo le Mistiche Nozze ..., mi mostri i tuoi possessi che sono miei! Non mi rimane che svenire in Te, che rimorire sul tuo Cuore, consumata dal tuo amore! Mio Dio, ma perché? Perché a me tanto? Perché tanta Luce e tanto Amore?».

 

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