Sì, c’è luogo e
luogo. Quando ripercorro le tappe dei fondatori e dei santi mi viene
istintivo distinguere tra i luoghi nei quali sono passati e hanno vissuto e i luoghi carismatici. Non tutti i luoghi da loro toccati si trasformano il luoghi
che parlano. E porto sempre l’esempio di Benedetto: Subiaco è un luogo che mi
parla – “carismatico” direi – Montecassino un luogo che non mi parla.
Ma la vita è un cammino e tante cose, col passare degli anni, mutano. Così la percezione di Montecassino. La visita di domenica scorsa è stata diversa da quella di altre volte. Il monastero è restato muto, ma la chiesa mi ha parlato. È un passo in avanti. La piccola comunità monastica ha celebrato una liturgia degna dei Benedettini. Il monaco che ha presieduto ha tenuto un’omelia davvero toccante e mi ha toccato. Alla fine volevo parlare con lui ma è sparito e nessuno è stato capace di rintracciarlo.
Come maturano le cose... Ci vuole pazienza.
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