Cosa hai detto di tanto grave da provocare una reazione così violenta? Non hai minacciato i “guai” che ti sentiremo proferire più avanti nella tua missione profetica. Non hai apostrofato i tuoi paesani come «sepolcri imbiancati» o «razza di vipere». Ti sentiremo dire anche questo. E come saranno utili e salutari le tue sferzate che smascherano la nostra ipocrisia e ci pongono dinanzi al nostro peccato. Non hai neppure espresso le dure esigenze per seguirti: vendere tutto, rinnegare se stessi, prendere la croce...
Cosa hai
detto di tanto grave da sdegnare la tua gente al punto da volerti precipitare
giù nel burrone?
Hai appena
dato la grande notizia di liberazione che il popolo attendeva con ansia da
secoli: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con
l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio». La promessa
di Dio si adempie, hai proclamato l’anno di grazia del Signore! Cos’è allora
che non andava?
Finalmente
era giunto il profeta, tu, che ci dici la parola di Dio e ci rendi noto il suo
volere di salvezza. Anzi, tu sei più di un profeta, sei l’oggetto stesso
dell’annuncio, sei tu la promessa. Non dici soltanto la parola di Dio, sei la
Parola di Dio, sei Dio. Non annunci soltanto la salvezza, sei il Salvatore. Sta
qui lo scandalo. Il Messia non sarebbe dovuto venire con potenza e gloria?
Nessuno avrebbe saputo da dove sarebbe giunto. Il divino deve essere sempre
circondato dall’alone del mistero.
Come è
possibile che la persona dell’Atteso coincida con il vicino di casa, con una
persona tanto normale, così conosciuta? «Non è il figlio di Giuseppe?». Anche
loro, a Nazaret, sapevano che da Nazaret non poteva venire niente di buono.
Forse anche
noi ti aspettiamo ammantato di gloria. Ti immaginiamo diverso da come sei. E se
tu mi capitassi accanto nelle vesti delle solite persone che incontro ogni
giorno, con cui ogni giorno condivido la vita normale, ti saprei accettare?
Gesù lui? Gesù lei? Ma li conosco anche troppo bene, ne so i limiti, i
difetti... non possono essere Gesù. Non è il figlio o la figlia del tale, non è
una persona di casa? Come possono essere, lui o lei, Gesù?
Dammi occhi
nuovi, Signore,
ogni giorno,
perché sappia vedere sempre nuove
le solite persone che
ogni giorno
mi poni accanto.
Che ti possa riconoscere e amare e servire,
anche quando mi è difficile,
nel volto dei fratelli.
Che in loro,
anche quando non mi aspetto niente di buono,
sappia vedere il tuo volto.
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