La festa dei Magi è sempre un momento d’incanto. Così misteriosi e così familiari. Da dove vengono? Quale religione professano? Quanti sono? Quante ipotesi, quante leggende, quanti studi…
Si
sono comunque conquistati un posto nel presepe. Si avvicinano piano piano e il
Giorno dell’Epifania passano in prima fila!
Che contrasto
con le altre statuette che da giorni attorniano la santa Famiglia! Non sono
vestiti di stracci come i pastori e le popolane che si affrettano a portare un
agnellino o pochi altri doni poveri. I nuovi personaggi, arrivati all’ultimo
momento, vestono broccati, turbanti e corone. Si presentano come dei gran
signori, con servi e cammelli, e offrono doni preziosi. La tradizione li ha
fatti addirittura re. Uno l’ha colorato di nero per indicare che erano di Paesi
diversi rispetto alla gente che da giorni popola il presepe. Provengono da
luoghi lontani, da popolazioni sconosciute, simbolo di ogni lontananza e di
ogni cammino di avvicinamento alla verità.
I
Magi sono uomini alla ricerca della verità, della pienezza della luce. Scrutano
i segni nel cielo, sono aperti alle indicazioni che vengono loro offerte, anche
quando provengono da uomini malvagi come Erode. Sono sinceri. Non si lasciano
fermare neppure quando la piccola luce che li guida si eclissa. Sono la
personificazione di tanti uomini e donne di “buona volontà”, di ieri e di oggi,
che cercano la verità: cercano Gesù, forse senza saperlo.
Come
i Magi tanti uomini e donne sono guidati da una stella, forse una stella
piccola, una tenue speranza, che abita il loro cuore. C’è una luce più forte
che li attira nella loro ricerca, una luce che non hanno ancora trovato, che
ancora non conoscono, ma che pure esiste. Lo sanno che esiste, lo sentono e non
si danno per vinti fino a quando non l’hanno trovata o non si è lasciata trovare.
Non sono persone lontane ed esotiche come i Magi, questi uomini e donne di
buona volontà. Hanno il volto degli uomini e delle donne vicini di casa, dei
colleghi d’ufficio, dei commercianti presso i quali ci serviamo, degli operai,
dell’autista del taxi...
Anche
a noi, che abbiamo avuto il dono di contemplare la luce che rifulge nei nostri
cuori, fa bene guardare i Magi e la loro affannosa ricerca. Non siamo
“arrivati”, siamo sempre in pellegrinaggio, come loro, verso la pienezza della
luce. Anche se siamo già nella luce, dobbiamo continuare a “camminare” nella
luce, sperimentando con sempre maggiore intensità l’amore che ci è stato
rivelato e comunicato. È un cammino che facciamo insieme.
Luce
del mondo,
che illumini ogni uomo,
dissipa le tenebre dai cuori nostri
come quando all’alba dei tempi
la luce fu sul primordiale caos.
Illumina chi ti cerca con cuore sincero.
Se vuoi, usa di noi, da te illuminati,
per riflettere la tua luce.
Mostrati a noi e a loro
e insieme guidaci a te.
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