Oggi abbiamo
celebrato l’anniversario della fondazione degli Oblati, quando i primi iniziarono
ad abitare insieme in due stanzette di un convento che era divenuto un pensionato
per ragazze. Poco tempo dopo il pensionato fu chiuso e lentamente i missionari
iniziano ad occupare l'intero convento. Una donna che lavorava con le ragazze rimase e passò a lavorare con i missionari. Si parla di de Mazenod, Tempier, Courtès, Guibert…
e perché non si parla di questa donna che per tanti anni, dal 1816 al 1868, ha
cucinato per gli Oblati, sistemato la casa, lavato…? Dovemmo farle un monumento!
Di lei troviamo menzione soltanto in un libro, appunto del 1868, la vita di
uno dei primi Oblati, scritto da p. de L’Hermite. In esso leggiamo:
“Una buona donna, Teresa
Bonneau, che conclude a Aix in questo momento (1868) una lunga e cristiana
vecchiaia, passò dal servizio del pensionato a quello dei missionari. A lei
piace raccontare il fervore e l’austerità dei primi giorni. De Mazenod le passava
un modico salario di cento franchi; il genere di vita dei missionari non si
distingueva certo per le comodità, dicono le cronache; molto spesso Teresa,
provando pena per la povertà ordinaria della comunità, attingeva a quanto
ricavava dal proprio lavoro per aggiungere qualcosa al pasto di quegli uomini
mortificati ch’ella serviva, dice, senza mai parlare con loro”.
Insomma senza di lei
non ci sarebbe stata la comunità oblata!
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