Quarto mistero: Gesù incontra Tommaso nel cenacolo.
Gesù
«disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; prendi la tua mano e mettila nel mio fianco;
e non essere incredulo; ma credente!». Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio
Dio!”» (Gv 20,
27-28). È la più alta professione di fede di tutto il Nuovo Testamento: una fede partecipata, personale, appassionata: «Sei il “mio” Signore,
il “mio” Dio», così come per la Maddalena era il
Maestro “mio”. Egli è “mio” perché io sono suo, mi ha acquistato a caro prezzo,
testimoniato dal segno dei chiodi e della lancia che non ha voluto cancellare perché sempre, per tutta l’eternità, vi leggessimo il suo amore infinito.
Chiediamo a Maria il dono della fede per quanti dubitano o non credono: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”.
Ave
Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto
il frutto del suo seno Gesù:
1. che venne nel cenacolo a
porte chiuse (Gv 20, 26)
2. che stette in mezzo
ai suoi discepoli (Gv 20, 26)
3. che si mostrò a
Tommaso incredulo (Gv 20, 27)
4. che chiese a Tommaso di guardare le sue mani trafitte (Gv 20, 27)
5. che chiese a Tommaso di tendere la sua mano e metterla nel suo fianco (Gv 20, 27)
6. che chiede di credere in lui (Gv 20, 27)
7. Signore mio e mio Dio (Gv 20, 28)
8. che dichiara beati chi crede senza vedere (Gv 20, 29)
9. che dà la vita eterna a chi crede in lui (Gv 6, 47)
10. che abbiamo creduto e conosciuto come Figlio di Dio (Gv 6, 69)
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