giovedì 18 giugno 2020

Cuore i Gesù: festa oblata / 2


La conversione di sant'Eugenio
nel Venerdì santo del 1807
Aix, 8 febbraio 1816
Il nostro ritiro oggi ha toccato uno dei momenti più alti: è giunta l’autorizzazione ad erigere, nella nostra chiesa di San Vincenzo de Paoli, detta della Missione, la Congregazione del Sacro Cuore di Gesù, aggregata alla pia unione del Sacro Cuore eretta a Roma nella chiesa di Santa Maria della Pigna, detta in Capella.
Appena eretta l’associazione noi sei missionari, per primi, abbiamo recitato la preghiera di rito. Le ultime parole mi hanno particolarmente toccato: “O mio Gesù, raccogli nel tuo Cuore tutti gli associati a questa pia unione, così che ardano del tuo divino amore compiendo in modo perfetto i tuoi divini precetti e i doveri del proprio stato”.
È dal tempo del mio esilio a Venezia, quando avevo ancora 14 anni, che ho imparato da don Bartolo Zinelli, ad amare in modo particolare il Cuore di Gesù, dal quale mi sono sempre sentito amato. Allora, con l’ingenuità e la purezza di un ragazzo, annotai nel mio quaderno: “Unirò le mie deboli adorazioni a quelle dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, degli Angeli e dei Santi… Bacerò con rispetto il mio crocifisso sulla Piaga del Cuore”. (Dal diario di Sant’Eugenio de Mazenod, libera ricostruzione)

Su richiesta di p. J.-B. Lemius, superiore dei cappellani di Montmartre, e del p. Cassien Augier, superiore generale, il papa Leone XIII, con decreto del 19 maggio 1900, affidò agli Oblati la missione di diffondere lo scapolare del Sacro Cuore come “simbolo dell’Amore redentore”.
In quella occasione il superiore generale scrisse agli Oblati:

Esso ci costituisce ufficialmente Apostoli del Sacro Cuore, araldi del suo amore, unitamente all’amore e alla misericordia di Maria. [...] Missione particolarmente feconda per noi stessi, per la Congregazione e per le anime a cui siamo inviati, dandoci un diritto speciale alle innumerevoli grazie promesse dal Signore a coloro che lavorano per far conoscere e amare il Sacro Cuore. [...] Missione, infine, mirabilmente coerente con lo spirito della Congregazione; spiega e corona tutta una serie di fatti, che non esitiamo a chiamare provvidenziali. Non è da oggi, infatti, che l’albero benedetto della devozione al Sacro Cuore di Gesù è stato piantato nella nostra famiglia religiosa. Lo è stato fin dal principio; sarebbe più esatto dire che la Congregazione è stata fondata e piantata nel Cuore divino. [...].
Lo spirito del Padre è passato ai figli come preziosa eredità. Possiamo dire che oltre al culto di Maria, con il suo nome e i numerosi santuari, niente era più caro alla pietà dei figli di mons. de Mazenod dell’amore al Sacro Cuore di Gesù. Amore che è andato crescendo dal giorno in cui la fiducia del venerato Cardinale Arcivescovo di Parigi, mons. Guibert, ci ha chiamati ad essere i custodi del più bel santuario che la riconoscenza, il pentimento e l’amore hanno elevato all’adorabile Cuore di Gesù. Con Montmartre, la nostra missione di apostoli del Sacro Cuore si è resa più evidente; è diventata pubblica. Con lo Scapolare del Sacro Cuore è stata riconosciuta dalla Chiesa stessa; diventa ufficiale. Affidandoci il nuovo Scapolare, Leone XIII ci investe formalmente del compito speciale di predicare la devozione al Sacro Cuore, di cui lo Scapolare è simbolo. [...]
Sarete Apostoli del Sacro Cuore di Gesù. Non contenti di studiarlo e amarlo, lo farete conoscere e amare intorno a voi. Ne parlerete ai fedeli, soprattutto ai sacerdoti, i quali, a loro volta, effonderanno sul loro gregge luce e fuoco che hanno ricevuto da voi. Potrete mostrare loro il posto unico che, secondo i disegni di Dio, la devozione al Sacro Cuore di Gesù deve ora occupare nella Chiesa. (Circolare n. 73, 27 agosto 1900, Circulaires administratives, 2, p. 437-440)

Tra gli Oblati non sono mancati grandi apostoli del Sacro Cuore, come p. Alfred Jean-Baptiste Yenveux, per 30 anni cappellano di Montmartre: ha pubblicato un’opera in cinque volumi sulla dottrina del Sacro Cuore intitolata Il Regno del Cuore di Gesù. Anche p. Jean-Baptiste Lémius, superiore di Montmartre ha scritto molto su questo argomento, così come p. Félix Anizan. Dobbiamo poi ricordare il servo di Dio p. Victor Lelièvre, che aveva sempre il Sacro Cuore “sulle labbra e nel cuore”, e il venerabile mons. Ovidio Charlebois.

Possiamo concludere con le parole di p. Deschâtelets: «Gli Oblati amano Gesù Cristo, nostro Redentore, nostro Salvatore. Amare Gesù è amare l’amore stesso. È amare l’amore di Dio per l’umanità. [...] L’Oblato ama Gesù in modo tale da attuare il per Ipsum, cum Ipso et in Ipso della Messa quotidiana. Questo amore chiede all’Oblato di dedicarsi interamente al servizio di Gesù nel vero spirito di adorazione ed espiazione per i peccati del mondo ...» (L. Deschâtelets, Oblate spirituality, « Études Oblates » 8 [1949] 158).

* * *

Il manuale La preghiera oblata del 1986 non riporta più la preghiera di Consacrazione al Sacro Cuore che si recitava fin dall’inizio della Congregazione e neppure l’Atto di consacrazione degli Oblati al Sacro Cuore. (Non vi è più neppure la terza preghiera, l’Atto di riparazione, che compariva fin dal primo opuscolo pubblicato dal Fondatore nel 1820 e rimasto fino al manuale del 1958).
Nell’edizione italiana del 1986 compare invece un’altra preghiera intitolata “Consacrazione al Sacro Cuore”, scritta con molta probabilità da p. Gaetano Liuzzo, omi (appare infatti nel libro di preghiere delle COMI del 1959):

Cuore sacratissimo di Gesù,
unico Figlio del Padre e di Maria Immacolata, madre nostra,
col cuore pieno di riconoscenza per gli innumerevoli benefici ricevuti,
noi – Missionari Oblati di Maria Immacolata –
ti rinnoviamo la consacrazione della nostra Famiglia Oblata:
al tuo onore e al tuo servizio votiamo per sempre le nostre persone, le nostre opere e, in particolare, la nostra comunità.

Cuore di Gesù, ricco per quanti ti invocano con fede,
riempici del tuo spirito di santità,
rendici sempre disponibili al tuo amore
e alla vocazione che ci hai dato.
Infondi nei nostri cuori la carità ardente e generosa
– testamento del nostro Santo Fondatore –
che faccia di noi una vera famiglia
«con un sol cuore e un’anima sola»,
come Tu sei Uno col Padre e con lo Spirito Santo.
Donaci la carità universale e lo zelo instancabile del Santo Eugenio
che ci renda in ogni parte del mondo autentici missionari:
umili servitori della tua Chiesa,
fedeli annunziatori del tuo amore e testimoni della tua risurrezione,
con la vita, con la parola e con tutti i mezzi,
come tuoi cooperatori a lode della tua gloria
e per la salvezza delle anime più abbandonate.

Cuore di Gesù, sorgente di ogni vita e di ogni bene,
colmaci dei tuoi doni,
potenzia le nostre energie,
benedici e moltiplica le nuove vocazioni
affinché questa tua famiglia
– che vuol vivere ed operare solo con Te, in Te e per Te –
continui dovunque la tua missione di Salvatore e Redentore di tutti gli uomini.

Accogli questa nostra consacrazione e le nostre preghiere:
le affidiamo alle mani e al cuore di Maria Immacolata,
a gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

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