mercoledì 17 giugno 2020

Cuore di Gesù: festa oblata / 1


Vetrata della chiesa della missione ad Aix
La devozione di sant’Eugenio al Cuore di Gesù è già presente negli anni del suo ritorno in Francia. Nel 1808 entra a far parte del circolo di amici che padre Magy, ex gesuita, aveva raccolto a Marsiglia attorno alla statua del Sacro Cuore.
Una volta in seminario spiega ai suoi compagni che «La festa del Sacro Cuore è la festa dell’amore di Gesù Cristo per gli uomini. Occorre dunque amare gli altri con la forza dell’amore di Cristo». E alla mamma scrive: «Onorando il Sacro Cuore di Gesù, andiamo ad attingere l’amore di Dio alla sua stessa fonte» (1 maggio 1810).
Rientrato ad Aix, il 12 luglio 1814 chiede al Papa la facoltà di dar vita a una confraternita del Sacro Cuore di Gesù, affiliata a quella di Roma. Essa viene eretta l’8 febbraio 1816 nel coro della “Chiesa della missione”, allora ancora inagibile. La chiesa era già dedicata al Sacro Cuore, raffigurato nello stucco che dominava l’abside (rimosso nei restauri successivi). Attualmente il Sacro Cuore è raffigurato nella vetrata in fondo alla chiesa.

Nel 1820 e 1822 i Missionari di Provenza pubblicano un opuscolo di preghiere al Sacro Cuore, dove troviamo l’Atto di consacrazione composto nel 1718 da suor Anna Maddalena Rémuzat, Visitandina di Marsiglia (1696-1730). Sant’Eugenio l’ha fatto proprio e, inserito nel Manuale di preghiera, gli Oblati lo hanno ripetuto fino al 1986 (è infatti ancora presente nel Manuale del 1958):

O Cuore adorabile del mio divino Redentore, sorgente feconda di tutte le grazie, Re di tutti i cuori, oggi consacro a te il mio cuore con tutti i suoi sentimenti, e lo pongo interamente a tuo servizio.
Vieni dunque, mio Dio, e regna nel mio cuore; vieni a disporre in esso da vero sovrano, elimina tutto quanto può non piacerti, raddrizza le sue inclinazioni, correggi i suoi smarrimenti, purifica le sue intenzioni, imprimi in esso l’amore alle tue sante leggi. Fai in modo che la dolcezza, la pazienza, l’umiltà, il disprezzo e il distacco dai beni della terra, insieme a tutte le virtù che hanno fatto la tua gioia, diventino anche le gioie del mio cuore.
Sii la sua guida sulle strade pericolose del mondo, il suo consolatore nelle difficoltà, il suo rifugio nelle persecuzioni e il suo difensore davanti alle porte dell’inferno. Soprattutto ti scongiuro, per il Sangue prezioso versato per me, d’infiammare al massimo il mio cuore con il fuoco sacro che hai portato sulla terra.
Ho tanto da temere per la sua fragilità, ma pongo in te tutta la mia fiducia e tutto spero dalla tua bontà.
Brucia in me tutto ciò che ti dispiace; allontana da me tutto quanto può farti resistenza; imprimi a fondo il tuo amore nel mio cuore, così che mai possa offenderti, né dimenticarti, né essere separato da te.
Che il mio nome sia scritto nel tuo cuore, che il mio cuore sia simile al tuo, e che per te ami eternamente il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen. (Exercice à l’honneur du Sacré Cœur de Jésus…, Aix, Imprimerie de Tavenier, 1822, p. 3-4).

Una volta divenuto Vescovo di Marsiglia, sant’Eugenio ripristinò in città la processione del Sacro Cuore, abolita dalla Rivoluzione francese. Ogni volta era per lui una vera festa, che gli dava profonda gioia.

Mons. Guibert, divenuto arcivescovo di Parigi nel 1871, fece propria l’iniziativa del governo di erigere un santuario al Sacro Cuore, sulla collina di Montmartre, e il 16 giugno 1875 ne pose la prima pietra. L’anno successivo chiamò gli Oblati a prenderne la direzione. Questo fatto accrebbe sensibilmente la devozione al Sacro Cuore in tutta la Congregazione.
Agli Oblati fu affidato anche il santuario nazionale del Sacro Cuore in Belgio. Il ministero iniziò l’11 aprile 1905 in una cappella provvisoria.

Il Capitolo generale del 1873, dietro suggerimento di p. Yenveux, decretò che tutta la Congregazione venisse consacrata al Sacro Cuore. L’atto di consacrazione fu letto dal Superiore generale, p. Giuseppe Fabre, l’8 agosto, alla chiusura del Capitolo. Il testo era stato preparato da p. Rambert, superiore dello scolasticato di Autun, dove si teneva il Capitolo. È rimasto in uso fino al 1986. Ecco alcuni paragrafi:

Sacro Cuore di Gesù, Figlio unigenito di Dio Padre e della Vergine Maria, nostra Madre Immacolata; Cuore, tabernacolo dello Spirito Santo nel quale abita la pienezza della divinità, […] la Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata si consacra a Voi nella persona del Superiore Generale, degli Assistenti e di tutti i membri del Capitolo Generale qui riuniti. Si consacra al vostro onore e al vostro servizio, con una consacrazione assoluta e perpetua. Vi offre, senza alcuna riserva, persone, beni e opere. Vi riconosce come unico Maestro e Sovrano. Solo in Voi vuole essere, muoversi e vivere. Amarvi sarà per sempre l’unica gioia; possedervi, l’unica ricchezza; servirvi, l’unica gloria. […].
Sacro Cuore di Gesù, cuore pieno di bontà e di amore, donateci questa carità, testamento del cuore del nostro amato Padre qui presente, affinché possiamo sempre vivere come fratelli, con un solo cuore e un’anima sola. […]
Sacro Cuore di Gesù, oh cuore, fornace ardente, infiammateci con il fuoco divino da spandere su tutta la terra, perché adempiamo fruttuosamente l’apostolato di rigenerazione e santificazione delle anime da Voi redente.

P. Achille Rey, racconta che mentre i padri capitolari stavano pregando, «Fuori si è scatenato un temporale; tuoni incessanti fanno da ottimo accompagnamento, lampi rapidissimi e abbaglianti si fondono con la luce delle candele, la pioggia cade a torrenti e flagella le finestre della cappella. Lo sconvolgimento della natura non turba affatto la calma e la maestosità dei canti, né il nostro comportamento davanti al Sacro Cuore. […] O Sacro Cuore di Gesù, siate sempre il rifugio sicuro della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata. Sotto la vostra protezione divina, essa non avrà timore di affrontare le tempeste» (A. Rey, “Missions OMI”, 11 [1873], p. 254-257).

Tre anni più tardi il Direttorio dei novizi e degli scolastici del 1876 (p. 153) presenta la devozione al Sacro Cuore come una devozione “speciale” nella Congregazione:

Questa deve essere una devozione speciale per tutti gli Oblati, soprattutto dopo la consacrazione dell’intera Congregazione al Sacro Cuore di Gesù, fatta nel 1873, in occasione del Capitolo generale.
Il Cuore di Gesù è il tabernacolo della divinità, la fonte della vita, il focolare dell’amore, il canale delle grazie, lo strumento delle misericordie. Deve pertanto essere oggetto di una devozione molto cara al cuore di un missionario, tanto più che Nostro Signore si è impegnato a concedere alle anime devote al suo divin Cuore la grazia di convertire i più grandi peccatori e far fruttificare senza misura il loro lavoro apostolico.


Il direttore di “Missions OMI” scrisse: «Il Sacro Cuore si è degnato di gettare uno sguardo di predilezione sulla nostra umile Congregazione e di associarla ai suoi disegni, [...] ovunque gli Oblati sono gli apostoli di questo culto di amore e di riparazione» (“Missions OMI”, 17 (1879), p. 243). 

1 commento:

  1. Devo ammettere che il blog è interessante. Le informazioni al riguardo mi saranno sicuramente utili in futuro. Puoi leggere la perdita di peso su https://ecobazar.it/

    RispondiElimina