lunedì 8 giugno 2020

Roma eterna ed effimera


Prima uscita per Roma dopo tanto tempo.
Prima meta la basilica di san Giovanni in Laterano, solenne e deserta. L’accesso al chiostro è libero.

In un attimo il tempo torna indietro, al 1200, quando Pietro Vassalletto, assieme alla sua famiglia di marmorari romani, ne inizia la costruzione per incarico di Innocenzo III. La storia comincia la sua narrazione, ha sempre tante cose da raccontare…
Ma subito tace: ti avvolge il silenzio e la bellezza ti inonda.


Dal Laterano all’Aventino.
Il giardino delle rose è animato da famiglie e bambini come in una festa di carnevale con tante mascherine. A primavera inoltrate le rose sono armai sfiorite, ma resta ancora diffusa la gioia dei prati, l’abbraccio lontano e vicino dei monumenti antichi che avvolgono l’orizzonte.

Il silenzio e la pace della mistica, con i canonici che salmodiano le lodi a Dio.
Il chiasso e la gaiezza della bellezza dell’effimero che rallegra il cuore.
Roma a tutto tondo.

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