sabato 30 giugno 2018

Non temere


«La mia figlioletta sta morendo…»... «Non temere, soltanto abbi fede!». (Mc 5, 21-24.35b-43)

«Alzati e cammina», aveva detto al paralitico (2, 9). Aveva preso per mano la suocera di Pietro e l’aveva fatta alzare dalla sua in­fermità (1, 31). Lo stesso con il ragazzo epilettico (9, 27). Que­sta volta è diverso. Stesse parole, stesso gesto, ma la bambina che sta davanti a Gesù è ormai morta. Si può guarire un ammalato, ma dare la vita a un morto?
Da Gesù era appena uscita una “forza” che aveva risanato la donna ammalata da dodici anni; forza capace di tutto, di sedare le tempeste, di guarire ogni sorta di malattia e infermità, di vincere e cacciare il diavolo; forza capace di annientare la morte e ridare la vita.

«Non temere», sussurra al papà a cui è annunciata la morte della figlia. Quale annuncio più straziante, disperazione più grande? L’ha ripetuta tante volte questa parola: «non temere». La prima volta la rivolse ad Abramo, quando si sentiva solo e scoraggiato, poi a Isacco, a David, a Elia ogni volta che le avversità e le prove si abbattevano su di loro e li lasciavano nello sconforto e nella disperazione. La ripetette ai discepoli spauriti e scoraggiati: «Non temere, piccolo gregge…».

La ripeterà anche a noi? Una difficoltà, un compito superiore alle nostre forze e capacità, un fallimento, un incidente, una malattia, una morte… Ci assale la paura, l’angoscia ci attanaglia. Cosa fare, come fare? Ecco la sua voce: «Non temere, soltanto abbi fede».
Sì, lo sappiamo, Gesù è accanto a noi e ci accompagna, come era accanto a Giàiro, al suo dolore, alla sua tragedia. Giàiro andava verso la bambina morta, ma non affrontava il dramma da solo, Gesù eri con lui. Come lui anche noi crediamo che in Cristo vi è una forza che tutto vince, tutto risana, a tutto dà senso.
Egli è la nostra certezza. Con lui tutto è possibile.

Più tardi, la bambina dodicenne morì di nuovo, forse in età avanzata, dopo aver potuto narrare per tanti anni la sua storia. Ma la sua risurrezione è il segno della risurrezione di Gesù, della nostra risurrezione, di quella forza divina che ci porta al di là delle inquietudini, dei mali e della morte, nella pienezza della vita vera, che non finisce mai.


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