I
nostri Indù proventi da 7 diverse istituzioni accademiche, in New Dalhi,
Mumbai, Coimbatore, Madurai, portano con sé una grande ricchezza culturale e spirituale.
I due aspetti in India sono inscindibili.
L’incontro
con l’Istituto universitario Sophia ci ha coinvolto, ieri e oggi, nell’elaborazione
di concreti progetti per una mutua collaborazione. Particolarmente importante
la testimonianza degli studenti e l’esposizione del metodo di vita e
insegnamento a Sophia.
Abbiamo
vissuto insieme anche l’ultima mattinata di lezioni dell’anno accademico dell’Istituto,
praticamente un mini-convegno sul dialogo interreligioso aperto a tutta la
cittadella, con interventi di Roberto Catalano, Vino Aram, Shubadha Joshi.
Loppiano
ci offre la possibilità di incontrare anche un monaco buddista tailandese e un
gruppo di giovani buddisti della Rissho Kosei Kai del Giappone.
La
giornata è terminata nella chiesa della Theotokos, davanti all’immagine della
Madre di Dio dipinta e donata 15 anni fa da un Indù.
Sembrava un miracolo: Indù. Bahai, Buddisti che uno dopo l'altro cantano a Maria. Davvero la Madre accoglie tutti i suoi figli e crea un'unica famiglia.
Dopo cena la festa nell'auditorium, un momento in cui, ancora una volta, i diversi gruppi presenti si sono alternati in un clima di gioia incontenibile. Sembra un sogno.
I
nostri Indù mostrano una grande profondità interiore. Il cristianesimo ripensato
e vissuto da loro, proprio grazie a questa ricca tradizione di vita e di
pensiero, ci aiuterà sicuramente a scoprire dimensione ancora nascoste del
Vangelo.
È bello
stare con loro. La dottoressa Meenal e suo marito Miline mi hanno regalato un
libro che lei ha scritto sulla musica, sul flauto e la terapia della musica.
Sono rimasti contenti, infatti, del mio spontaneo canto delle antifone mariane
in gregoriano in diversi momenti del nostro pellegrinaggio. Mi sono ricordato
di quanto Krishna mi aveva mandato a dire attraverso il dott. Upadhyaya al
quale era apparso in sogno: “Di’ al professore che deve essere vuoto come il mio
flauto, così che attraverso di lui io possa far risuonare le mie armonie”.
Grazie P. Fabio! Questa tua esperienza con gli indù è i buddisti disvela una ulteriore frontiera dell'evangelizzazione dei popoli, a partire da noi stessi. Che belli i lineamenti del volto di Cristo cosmico, stampato sui volti e nella vita dei nostri fratelli indù! Sapienza, bellezza e arte s'intrecciano in un unicum indicibile che solo la piena immersione nella Sua volontà fa assaporare. Mi sembra che quel desiderio di farsi uno con tutti i credenti di religioni diverse già presente profeticamente nel compianto padre e mons.Zago, ora in te abbia trovato una sponda superlativa perché immersa nella cultura dell'unità e della condivisione. Sono presenti in essa i frutti della reciprocità. Anche in loro si sente un amore profondo per Maria e Gesù come per le persone o entità del loro credo. Così ugualmente è sperimentata la missionarietà da parte di tutti i religiosi presenti lì e quelli toccati dal terzo dialogo, sicché questo pezzetto di paradiso, si dilata a livello planetario, pur rimanendo nell'atteggiamento di Maria:'umile e povera Egli mi ha guardato' . Offro nel calice con te ogni giorno questo anelito ad una sempre maggiore riscoperta del volto di Gesù nell'unità con tutti, soprattutto i più diversi, nei sofferenti e la mia condizione di ora, in sospensione per un sospetto tumore alla prostata, dopo essere stato operato l'anno scorso di un carcinoma alla vescica. Ma ringrazio il Dio-Amore conosciuto con Chiara nella comunità di Marino, per i milioni di momenti di paradiso vissuti finora e di questa nuova occasione per diventare sempre più 'flauto vuoto', onde risuoni la voce del Padre. Ricordo il caro confratello laotiano Souksavath, di ritorno da una lezione al Laterano, che alla mia domanda se aveva cominciato ad orientarsi nelle discipline universitarie pur conoscendo a stento l'italiano, mi rispose : Queste lezioni sono come il flauto alle orecchie del bufalo. Il flauto suona bene, ma il bufalo non capisce niente. ' Ritorna in ballo il flauto, ma l'importante per me è non trasformare le orecchie del cuore in quelle di un bufalo, per non perdere il senso dell'abbraccio di Dio nella vita. Con un caloroso saluto fraterno. Pino
RispondiElimina