Da
alcuni giorni sono ad Aix, la patria degli Oblati. Ho rivisto l’antica foto che
ritrae la nostra chiesa della Missione con il tram Aix-Marsiglia che passa davanti. La chiesa
è chiusa al pubblico, sulla porta, come sulla porta di casa degli Oblati, vi
sono manifesti pubblicitari.
Gli Oblati sono stati espulsi dalla Francia nel
1880, grazie alle leggi anticlericali, ma sono rientrati dalla finestra. Sono
andati ad abitare poco distanti, nella casa di campagna di sant’Eugenio, l’Enclos,
dove si sono portati i “tesori di famiglia”, l’altare dei voti e la statua dell’Immacolata.
Da lì prestavano servizio alla vicina chiesa di Notre-Dame de la Seds. La
chiesa della Missione restava sigillata, ma gli Oblati e la gente passavano dal
chiostro ed entravano in chiesa per la messa.
Con
la seconda espulsione del 1903 gli Oblati fecero in tempo a mandare a Roma l’altare
dei voti e la statua dell’Immacolata e andarono ad abitare, come semplici
cittadini, poco distante, al n. 39 in via Cardinal, mantenendo viva la presenza
oblata in città.
Soltanto
dopo la guerra, il 14 settembre 1921 gli Oblati tornarono nella loro casa e poterono
riaprire la chiesa l’11 luglio 1922, con una grande celebrazione presieduta
dall’arcivescovo di Aix.
Non
ci ferma nessuno…
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