venerdì 15 giugno 2018

Aix, geografia della salvezza e santità



Giorni fa ho riportato su questo blog l’invito di mons. Felix Machado a considerare come Dio si rivela non soltanto non soltanto nella “storia” della salvezza, ma anche nella “geografia” della salvezza.
Oggi leggo che un certo M. Barres, nel suo La colline inspirée (2005) scrive qualcosa di analogo: “Vi sono luoghi dove soffia lo spirito… Vi sono luoghi trascinano l’anima fuori dalla sua letargia, impregnati di mistero, scelto da tutta l’eternità per essere sede dell’emozione religiosa”.

Ogni volta che vengo a Aix mi piace lavorare nella stanza che fu di sant’Eugenio, lo sento come un luogo di Dio.
Mi pare di riascoltare il suo invito:
“In nome di Dio, siamo santi!”.
“Noi per prima dobbiamo essere decisamente santi”.
“Più sarete santi… più il bene si irradierà”.

“La santità – scriveva padre Jetté – appare negli scritti del Fondatore come la condizione sine qua non della vita degli Oblati. Un Oblato autentico è quello che ha davvero lasciato tutto per seguire Gesù Cristo e che, prima ancora di preoccuparsi dell’evangelizzazione, lavora seriamente per tutta la vita a diventare santo!”
Speriamo che questo luogo di Aix, oltre a essere ispiratore, sia luogo di grazia per vivere.


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