Giorni
fa ho riportato su questo blog l’invito di mons. Felix Machado a considerare come
Dio si rivela non soltanto non soltanto nella “storia” della salvezza, ma anche
nella “geografia” della salvezza.
Oggi
leggo che un certo M. Barres, nel suo La
colline inspirée (2005) scrive qualcosa di analogo: “Vi sono luoghi dove
soffia lo spirito… Vi sono luoghi trascinano l’anima fuori dalla sua letargia,
impregnati di mistero, scelto da tutta l’eternità per essere sede dell’emozione
religiosa”.
Ogni
volta che vengo a Aix mi piace lavorare nella stanza che fu di sant’Eugenio, lo
sento come un luogo di Dio.
Mi
pare di riascoltare il suo invito:
“In
nome di Dio, siamo santi!”.
“Noi
per prima dobbiamo essere decisamente santi”.
“Più
sarete santi… più il bene si irradierà”.
“La
santità – scriveva padre Jetté – appare negli scritti del Fondatore come la
condizione sine qua non della vita degli Oblati. Un Oblato autentico è quello
che ha davvero lasciato tutto per seguire Gesù Cristo e che, prima ancora di
preoccuparsi dell’evangelizzazione, lavora seriamente per tutta la vita a
diventare santo!”
Speriamo
che questo luogo di Aix, oltre a essere ispiratore, sia luogo di grazia per
vivere.
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