La
prima sera ci siamo incontrati in una bella sala dell’albergo; bella per noi ma,
adornata con trofei di caccia, agli occhi degli indù doveva sembrare orribile. Basta
un dettaglio piccolo come questo per farci prendere coscienza della grande
diversità culturale. Ho dovuto spiegare che, nonostante i nostri antenati
fossero cacciatori, noi siamo uomini pacifici…
I due
giorni e mezzo passati insieme ci hanno fatto sentire fratelli e sorelle, al di
là delle diversità, della lingua, del modo di vestire, di mangiare, e
soprattutto di pensare. La comunione è stata profonda, al di là di ogni aspettativa.
Tra
Tonadico e Fiera di Primiero, siamo stati avvolti da un paesaggio di sogno, tra
monti, boschi, torrenti, cascate. Soprattutto siamo stati avvolti dalla luce
della Sapienza.
I giorni
sono stati scanditi da momenti di studio e di riflessione, con il contributo
della Scuola Abbà e delle diverse traduzioni indù, che si sono tenuti nella
grande sala all’ultimo piano dell’antico palazzo comunale di Tonadico; e da
momenti di pellegrinaggio in vari luoghi dove nel 1949 Chiara e il suo gruppo
ha vissuto particolari esperienze di Dio: la chiesa di sant’Antonio, di san Sebastiano,
il santuario nella natura di Madonna della Luce, la chiesa di Fiera...
Tre
i temi di studio, molto diversi tra di loro e nello stesso tempo legati da una
comune visione dall’Alto: l’amore, la natura, la città. Uno sguardo ricco di
prospettive: quella cristiana, la tradizione intellettuale degli indù di Mumbai
e dei Bahai di New Delhi, quella sociale dei Gandiani di Coimbatore.
Il “pellegrinaggio”
ai vari luoghi ha fatto vivere momenti di esperienza spirituale di grande
profondità. Si sono creati degli spazi intensi di silenzio e di preghiera culminati
nel canto spontaneo. Uscendo dalla chiesa di san Sebastiano parecchie persone
piangevano di gioia.
Camminare
per le stradine del paese e sui sentieri del bosco, i saluti delle persone
incontrate per strada, contemplare insieme le cime delle montagne e lo scorrere
dell’acqua limpida dei torrenti… tutto ha contribuito a creare una comunità
contemplativa.
Le
religioni raggiungono le persone e le società nella loro radice più profonda. La
reciproca comprensione e l’unità tra persone di diverse religiosi è la mia più sicura
e radicale per l’unità del mondo. È possibile e l’abbiamo sperimentata.
Il
nostro pellegrinaggio continua, Lasciamo le Dolomiti per ulteriori mete.
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