domenica 3 giugno 2018

Religioni per l’unità: è possibile


La prima sera ci siamo incontrati in una bella sala dell’albergo; bella per noi ma, adornata con trofei di caccia, agli occhi degli indù doveva sembrare orribile. Basta un dettaglio piccolo come questo per farci prendere coscienza della grande diversità culturale. Ho dovuto spiegare che, nonostante i nostri antenati fossero cacciatori, noi siamo uomini pacifici…
I due giorni e mezzo passati insieme ci hanno fatto sentire fratelli e sorelle, al di là delle diversità, della lingua, del modo di vestire, di mangiare, e soprattutto di pensare. La comunione è stata profonda, al di là di ogni aspettativa.
Tra Tonadico e Fiera di Primiero, siamo stati avvolti da un paesaggio di sogno, tra monti, boschi, torrenti, cascate. Soprattutto siamo stati avvolti dalla luce della Sapienza.


I giorni sono stati scanditi da momenti di studio e di riflessione, con il contributo della Scuola Abbà e delle diverse traduzioni indù, che si sono tenuti nella grande sala all’ultimo piano dell’antico palazzo comunale di Tonadico; e da momenti di pellegrinaggio in vari luoghi dove nel 1949 Chiara e il suo gruppo ha vissuto particolari esperienze di Dio: la chiesa di sant’Antonio, di san Sebastiano, il santuario nella natura di Madonna della Luce, la chiesa di Fiera...

Tre i temi di studio, molto diversi tra di loro e nello stesso tempo legati da una comune visione dall’Alto: l’amore, la natura, la città. Uno sguardo ricco di prospettive: quella cristiana, la tradizione intellettuale degli indù di Mumbai e dei Bahai di New Delhi, quella sociale dei Gandiani di Coimbatore.


Il “pellegrinaggio” ai vari luoghi ha fatto vivere momenti di esperienza spirituale di grande profondità. Si sono creati degli spazi intensi di silenzio e di preghiera culminati nel canto spontaneo. Uscendo dalla chiesa di san Sebastiano parecchie persone piangevano di gioia.
Camminare per le stradine del paese e sui sentieri del bosco, i saluti delle persone incontrate per strada, contemplare insieme le cime delle montagne e lo scorrere dell’acqua limpida dei torrenti… tutto ha contribuito a creare una comunità contemplativa.

Le religioni raggiungono le persone e le società nella loro radice più profonda. La reciproca comprensione e l’unità tra persone di diverse religiosi è la mia più sicura e radicale per l’unità del mondo. È possibile e l’abbiamo sperimentata.
Il nostro pellegrinaggio continua, Lasciamo le Dolomiti per ulteriori mete.
 

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