martedì 11 dicembre 2012

La leggerezza della sequela


12 dicembre. Vangelo del giorno

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, (Mt 11, 28-30)

Basterebbe fermarsi sulla prima parola: “Venite a me”. È un invito che torna lungo tutto il Vangelo, da quando Gesù chiama i primi discepoli a seguirlo, fino a quando assicura il ladrone pentito che sarebbe stato con lui in paradiso. Neanche ai bambini si deve impedire di andare da lui: come non ricordare il passo evangelico in cui egli rimprovera i discepoli perché li allontano? Chiama tutti poiché sa che tutti hanno bisogno di trovare la pace del cuore.
Anche noi a volte siamo stanchi fisicamente, sfiduciati, scoraggiati. Anche a noi ripete, come una volta ai discepoli: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’”. Altre volte possono pesarci gli obblighi morali che, come al tempo di Gesù, alcuni “dottori della legge” ci impongono come un fardello pesante, alla maniera del giogo che si metteva una volta sulle bestie; allora ci fa capire che la sua legge è “dolce e leggera” perché tutta racchiusa nell’amore verso Dio e verso gli altri.
Davanti a qualsiasi difficoltà e stanchezza, lasciamo che riecheggi in noi la sua parola: “Venite a me”. Sappiamo d’essere accolti da un cuore che palpita per noi.

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