Il presepe di casa nostra è già pronto. Naturalmente la culla è vuota: Gesù bambino non è ancora nato! Eppure questa mattina, entrando in cappella, ho trovato p. Camillo seduto davanti al presepe, a pregare, in attesa della venuta di Gesù. Oggi sono 49 anni dalla sua ordinazione sacerdotale: quante volte lo ha fatto nascere! Auguri p. Camillo.
23 dicembre. Il Vangelo del giorno
Maria si alzò e andò
in fretta (Lc 1, 39-45)
Oggetto dell’infinito amore del Padre, adombrata dalla
potenza dello Spirito, Maria porta in grembo il Figlio dell’Altissimo. Nessuna
creatura aveva mai conosciuto tale vicinanza con Dio, tale intimità. Eppure,
lontana da ogni intimismo, Maria non si chiude in se stessa, ma si slancia
verso gli altri in un’apertura che è dono totale. Va da Elisabetta non per
narrare quanto Dio aveva operato in lei, ma offrire per un umile servizio, in
aiuto a una gravidanza sopraggiunta in tarda età. In questo modo vive quanto Dio
ha appena vissuto con lei: egli ha lasciato i Cieli e si è fatto vicino. Già
plasmata dal Figlio suo venuto per servire, Maria “si fa uno” con la parente,
come egli si è ha fatto con lei e si pone a suo servizio. Soltanto dopo questo
atto d’amore Maria può racconta la propria esperienza, annunciando le “grandi
cose” operate in lei dall’Onnipotente. Va per fare il bene e finisce per
portare e comunicare Gesù.
Come accogliere Gesù nella venuta del tuo Natale ormai
vicino? Andando come la Madre verso gli altri, in un concreto, umile e generoso
servizio d’amore, custodendo in cuore la presenza di Dio. Chissà che non giunga
anche l’opportunità per parlare di colui che è già nato in noi…
Grazie per questo commento che ci porta la stessa terminologia che caratterizza la spiritualità dell'unità e ci fa vivere meglio ciò che oggi la liturgia ci presenta .Buon Natale !
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