7 dicembre. Il Vangelo del giorno
Allora toccò loro gli
occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli
occhi. (Mt 9, 27-32)
Perché Gesù è venuto tra noi? Il Vangelo di oggi ci indica
una ulteriore motivazione: è venuto per aprirci gli occhi, come ha fatto con i
due ciechi. Essi recuperarono la vista, ma il dono più prezioso che hanno
ricevuto è stata la fede: hanno creduto che Gesù era capace di dare loro la
guarigione.
Noi
non vediamo le cose come le vede Dio, siamo come ciechi. Gesù è venuto a
portarci la fede, adesione della mente e della vita a ciò che Dio, attraverso
di lui, vuol farci conoscere. Essa però, ci ricorda il Catechismo, “non è un atto isolato. Nessuno può credere da solo,
così come nessuno può vivere da solo”. Non a caso la Parola di Dio ci parla di
“due ciechi” che insieme recuperano la vista. “Ogni credente – leggiamo ancora nel
Catechismo – è come un anello nella
grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere sorretto dalla
fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli
altri” (n. 166). Soltanto insieme, nella comunità dei credenti, possiamo
credere veramente alle parole di Gesù e metterle in pratica, fino a
trasmettere, a nostra volta, la fede ricevuta e vissuta.
La
foto non è attinente al commento al Vangelo… è attinente alla giornata di
oggi. Sono stato a parlare al liceo dove p. Nino è cappellano. E ho trovato le
elementari che preparavano il presepe vivente nel grande anfiteatro all’aperto:
qualche centinaio di soldati romani con lance di stagnola, qualche centinaio di
pastori, non so bene quante saranno le schiere degli angeli… comunque mi
assicurano che Gesù Bambino sarà uno solo, e sarà stracontento di vedersi
circondato da tutti questi altri bambini.
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