13 dicembre. Il Vangelo del giorno
“Il regno dei cieli
subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono”. (Mt 11, 11-15)
Dopo la prima domenica di Avvento, ecco riapparire la figura
di Giovanni il Battista, detto giustamente il Precursore: espressione ultima e
piena dell’Antico Testamento, ha preparato la venuta di Gesù. Dopo di lui
irrompe la novità del Vangelo, che entra nella storia con forza e “violenza”.
Di quale violenza parla qui il Signore? Della capacità insita nel regno di Dio
di avanzare nonostante ogni opposizione o della persecuzione che il male
solleva contro di esso? Il testo è di difficile interpretazione. In ogni caso
Gesù lancia un forte appello ai suoi ascoltatori perché si decidano a scelte
radicali che impegnano tutta la persona.
Il regno di Dio, egli sembra dirci, va accolto come un dono
gratuito, ma nello stesso tempo esso è esigente e domanda una lotta per essere
conquistato. Più pardi dirà, paradossalmente, che egli non è venuto a portare
la pace, ma la spada, a tagliare rapporti sbagliati e iniqui e a instaurare la
giustizia e la verità; è venuto a portare fuoco sulla terra e vuol vedere i
membri del suo regno ardere della sua stessa passione. Per la prepararne
l’avvento Giovanni ha dato la sua stessa vita! È un invito alla coerenza e a
una testimonianza coraggiosa, anche a carissimo prezzo.
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