mercoledì 28 agosto 2024

Un arcobaleno su Marino e una penna (o computer) per scrivere

 

Marino: “Luogo carismatico”? “Memoriale di un evento di grazia”? Dall’altra parte dell’oceano mi arriva un’altra definizione: “Marino looks, feels and sounds like a very inspirational place”.

Intanto questa mattina, dopo un’alba di feroce temporale, ecco sorgere l’arcobaleno che fa di Marino un luogo di alleanza perenne.

Dallo zaino spunta un regalino che mi hanno lasciato le Clarisse Cappuccine di Fiera di Primiero quando sono stato nella loro “chiesa del patto” all’inizio di luglio: una matita con su scritta una frase di una loro suora, la beata Maria Costanza, morta nel 1963: “Gettiamoci nell’Oceano dell’Amore divino”. Una matita, perché nel settembre 1915 – aveva 19 anni – fece il “voto della penna”, con il quale si impegnava a «non scrivere, in tutta la mia vita, che per Gesù e di Gesù, non adoperare la penna se non per Lui…”.

Un'esperienza analoga a quella di santa Teresa di Calcutta: «Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive. La matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata».

La stessa esperienza di Chiara Lubich: «La penna non sa quello che dovrà scrivere. Il pennello non sa quello che dovrà dipingere. Lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Così, quando Dio prende in mano una creatura, per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona non sa quello che dovrà fare. È uno strumento. E questo, penso, può essere il caso mio».

Non potrebbe essere un programma di vita per tutti? Magari sostituendo la penna col computer…

 

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