La definizione del
dogma dell’Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo risale al 1950, ad
opera di Pio XII, che ha confermato un’antichissima tradizione. Essendo Maria
la «piena di grazia», senza nessuna ombra di peccato, il Padre l’ha associata
pienamente alla risurrezione di Gesù così che il suo corpo non conoscesse la
corruzione.
Per gli Oblati il
giorno dell’Assunta è particolarmente caro perché ricorda l’esperienza vissuta
da sant’Eugenio de Mazenod il 15 agosto 1822. Quel giorno la statua di Maria
Immacolata viene presentata alla venerazione dei fedeli nella chiesa dei
Missionari di Aix. Eugenio ne parla con tutta l'effusione del suo cuore. Ha una
profonda esperienza interiore che subito confida in una lettera a Padre
Tempier: «Vorrei tanto poter condividere con voi tutto ciò che ho sperimentato
in termini di consolazione in questo bel giorno dedicato a Maria nostra
Regina!». Eugenio avverte lo sguardo materno di Maria, pieno di tenerezza,
posarsi su di lui. Attraverso di lei vede tutta la bellezza della Famiglia nata
appena sei anni prima e intuisce tutte le grazie che la accompagneranno sempre:
“Mi pareva di vedere e toccar con mano che essa contiene in germe virtù
altissime e potrebbe compiere un bene immenso. (…) Mi piacevano le sue Regole e
i suoi Statuti, il suo ministero mi pareva sublime, com’è effettivamente”.
Grazie a quella
esperienza la statua dell’Immacolata, che oggi si trova sull’altare della Casa
generalizia a Roma, è chiamata “la Madonna del sorriso”.
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