giovedì 29 agosto 2024

Il cielo dentro di me

 


Stefano Bandinelli ha scritto su “Toscana oggi”:

A fine settembre esce il nuovo libro di padre Fabio Ciardi. S’intitola “Il cielo dentro di me” ed è la seconda puntata di un’immersione nell’esperienza del deserto; non a caso il sottotitolo è “Parole dal silenzio del deserto”. (…)

“Questo nuovo libro – spiega padre Fabio – è la continuazione del viaggio iniziato con il volume del 2014. Il mondo dei padri del deserto è affascinante. Sembrano persone fuori dal tempo e dalla storia, ma hanno una profondità umana così viva che sono di un’attualità straordinaria. Il deserto li prosciuga e li fa arrivare all’essenziale; ritrovano la loro umanità al di là delle maschere perché non ci si può più nascondere né davanti a se stessi né davanti a Dio. Nei padri del deserto c’è l’emergere dell’umanità in tutta la sua verità. Il secondo elemento che affascina di queste figure è la scoperta progressiva di Dio. Il deserto cancella gli idoli e appare chiaramente Dio; non è un caso che le grandi figure della Bibbia siano tutte legare al deserto, Io sono andato alla ricerca dei detti di apa Pafnunzio; apa vuol dire padre che è una parola copta con la stessa derivazione di abbà. Si tratta di un padre del deserto marginale, quasi sconosciuto. Il nome esatto sarebbe Pafnuzio; io ci ho aggiunto una enne, quindi è uno che non esiste, ma che mi assomiglia molto, quasi fosse uno pseudonimo, perché è molto moderno e va avanti con grande fiducia nell’amore di Dio nonostante i suoi limiti e le sue debolezze”.

Che differenza ci sono tra i due libri su apa Pafnunzio?

“Nel primo volume ho inserito non solo frasi particolari, ma anche sintesi di piccole esperienze prese da racconti su di lui. Poi ho continuato a raccogliere altri aneddoti che svelano delle situazioni di vita, delle tensioni interiori e così via e mi sono ritrovato ad avere materiale per una nuova raccolto che il mio editore, Città Nuova, ora pubblica in questo libretto. Sono soprattutto gli ultimi anni di questo apa che gettano uno sguardo sul cammino fatto e su quello che l’attende Così lascia parlare il cuore nella verità. E a verità ci fa liberi”.

In copertina avete messo la foto di un uomo di spalle che si inoltra nel deserto. Chi è quell’uomo?

“Sono io. Siamo nel deserto del Sahara occidentale, in Marocco. Sono stato lì a febbraio a visitare una nostra comunità di Oblati di Maria Immacolata che è l’unica presenza cristiana in quella regione che è grande come l’Italia. Ci sono due gruppi di Oblati che vivono a 500 chilometri di distanza e si incontrano ogni dieci giorni in una comunità o a metà strada. Gli Oblati sono lì da 70 anni pur non avendo mai potuto avere nessuna conversione, altrimenti avrebbero rischiato la testa sia loro che dei convertiti, però è una presenza bella che testimonia Gesù. Sono stato lì ad animare gli esercizi spirituali e questo mi ha dato modo di inoltrarmi un po’ nel deserto per gustare quell’immensità straordinaria”.

Padre Fabio, è vero che sta lavorando a un progetto tutto pratese?

“Io sono molto legato a Prato dove torno appena posso a trovare sorelle, nipoti, pronipoti. E poi mi piace passeggiare per le vie del centro e fermarmi nei miei luoghi come la basilica di Santa Caterina e la cappella del Sacro Cingolo così da gustarmi la città. Da poco in effetti sto preparando un itinerario alla scoperta dei santi pratesi della storia, che sono tanti. Ho già cominciato a fare il catalogo: dovremmo partire dal beato Pietro vissuto in Vallata intorno all’anno 1000 e poi via via in avanti nei secoli sino ai più recenti. Porterò la mia famiglia in questi luoghi e racconterò loro la vita di questi santi e beati e speso ne venga fuori una nuova bella storia” (…)

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