giovedì 22 agosto 2024

La pace dell’aurora…

“Qui la pace dell’aurora dura tutta la giornata”.

La scritta in ceramica sulla parete del noviziato che guarda a occidente è una promessa che si attua ogni giorno ormai da più di un secolo.

Me la godo tutta questa pace, qui a Marino, nell’ultimo periodo estivo che mi concede di stare qui a scrivere e lavorare in tutta tranquillità.

Leggo il primo numero di “Comunità Marino”, che ancora non ha titolo, in data Pasqua 1968: «Siamo qui in quattordici: due Missionari e dodici giovani dai quindici ai ventitré anni. Se qualcuno ce l’avesse detto meno di un anno fa lo avremmo preso per matto!... Abbiano sentito il bisogno di una casa per andare a vivere insieme. L’abbiamo chiesta insieme a Chi ne ha tante: in sostanza eravamo squattrinati, ma pieni di fede. Gli abbiamo detto: Noi Ti facciamo una casa “spirituale” tra noi, Tu ce ne fai una di “mattoni”? Ci ha preso in parola, qualche giorno dopo la casa c’era…”».

Il terzo numero del giornalino, che nel frattempo ha preso il nome di “Verso l’ideale!”, si racconta del primo campeggio a Vallada. Al termine di quel campeggio ho raggiunto a Vallada quelli che erano rimasti in vista del noviziato… Ritrovo tra l’altro la testimonianza della ragazza che allora cucinava, Sara, che scriveva le stesse cose che mi ha raccontato qualche giorno fa quando l’ho incontrata a Vallada: «Penso ancora a voi, così pieni di cortesia, umiltà, serenità e con tutta quella gioia che possono avere soltanto le anime in pace con Dio e con gli uomini… Ci avete lasciato un ricco patrimonio spirituale…”.

Bella anche quanto scriveva Scolastica riguardo al “Barba Berto”, il vecchio ultranovantenne che ci aveva accolto nella sua casa: «Sapeste come l’avete conquistato! Come avete riempito la sua vita! A tutti racconta di voi, mostra la foto e ne distribuisce felice le copie, Parla volentieri di voi tutti, e se non ricorda i nomi ha per ognuno un appellativo…». Me mi chiamava “il bel toscano”…

C’è anche la lettera di Orazio, coetaneo, che il giorno dopo il mio arrivo a Vallada ci guidò sulla ferrata del Civetta: “Ricordo volentieri il vostro soggiorno ad Andrich: avete portato assieme alla vostra cordialità, generosità e allegria, un esempio e una testimonianza di viya cristiana che hanno colpito tutti...”.

In questi giorni sono qui a Marino perché la comunità è partita per Vallada, con i giovani… la vita continua!

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