martedì 6 agosto 2024

Ettore Andrich: Ritratto di un missionario quasi perfetto

Sono 10 anni dalla morte di p. Ettore Andrich. Pr l’occasione Alberto Gnemmi ha pubblicato la sua biografia: Con il Cielo nell’anima. Padre Ettore Andrich omi (1942-2014). Ritratto imperfetto di un missionario quasi perfetto.

È un ritratto perfetto. Almeno a me così pare.

Il 15 settembre, in occasione del suo funerale, scrissi: “Persone come Ettore non muoiono mai. Rimangono”.

Allora, a commento di un mio blog, un lettore anonimo mi scrisse: 

«Sì, è proprio vero quello che dici!

Persone così restano per sempre vive! La sera del 12 settembre, insieme alle lacrime che scendevano a fiumi, per l'immensa gratitudine per il dono che p. Ettore è stato nella mia vita, in questi anni trascorsi a Firenze, sono sgorgate delle parole dal cuore, che ho sentito di dover scrivere subito! La una melodia ha continuato a rimanermi in testa: un dono, perché non so scrivere né leggere musica, né suonare! All'inizio mi pareva di dirle a lui, ma poi mi sembrava che p. Ettore parlasse con Gesù! E Gesù con lui!:

Parlo con te e canto
Canto con te, col sorriso e nel pianto!
Vivo con te e tu in me!
La Vita riaccendi, mentre tu ti spegni.

Non si fermerà questa volontà
di incendiare il cuore dell'umanità!

È l'Amore che tu riversi in me:
io l'accolgo e già accolgo te!

Niente mai potrà più dividerci:
unica realtà, nuova Umanità!

Penso che p. Ettore me le ha suggerite, come a dire "Vivo!"».

È una testimonianza intensa, che lascia intuire chi era davvero p. Ettore.

L’ho conosciuto a Vallada nell’estate del 1968. Non aveva ancora la barba ed era un giovanottino come noi. Abbiamo vissuto insieme per un anno a san Giorgio Canavese, nel 1968-69, io studentello di filosofia, lui all’ultimo anno di studi. L’ho costantemente accompagnato, come autista, nelle tournée del complesso musicale “Bingo”. Mi ha iniziato alla pastorale portandomi regolarmente con sé a Montaldo Dora…

Spensierato, poeta, con la musica nel sangue: un artista. Sognatore, sempre incantato, perennemente innamorato, sempre insoddisfatto e quindi sempre proteso in avanti. Già allora nasceva la sua leggenda, che è venuta arricchendosi col volgere degli anni.

Adesso, leggendo il libro di p. Alberto, si è confermati sulla grandezza di questo missionario straordinario.

Il 15 agosto a Vallada ci sarà la presentazione del libro. Dovrò guidare la tavola rotonda. Da parte mia vorrei mettere in rilievo:

- la figura umana, così come è bene decritta del libro, ricca, poliedrica, spigolosa, affascinante…

- la passione per la missione

- l’insoddisfazione come molla di una ricerca costante, sempre innovativa, nella volontà di offrire risposte adeguate al continuo cambiamento della società.

Il libro offre anche un concreto e documentato quadro storico sociale, ecclesiale, oblato, di grande interesse.

Il libro infine non parla soltanto di Ettore, parla molto anche di p. Alberto, di come egli vede il mondo attorno a sé, di come intende la vita consacrata, la vita missionaria: un ritratto e un autoritratto. Con tanta sapienza, suscitando la voglia dell’emulazione.



1 commento:

  1. Grazie P Fabio,mi sento più vicina a DIO e ai fratelli,, che storie,stupende...

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