Nero è il cielo,
silenzioso, sfolgorante di stelle. Le città sono lontane, con le loro luci e i
loro rumori. Qui, tra molti e boschi, c’è solo la luna nuova, un segno appena
appena disegnato nel cielo, e stelle e stelle, a perdita d’occhio, grandi e
microscopiche, costellazioni stagliate, nebulose perdute negli oceani infiniti.
Incantato.
Ed ecco il nuovo
giorno, luminosissimo.
“Qual è stata la cosa
più bella di ieri?” “Mettere i piedi nel torrente e giocare con l’acqua”. La
magia irresistibile dell’acqua per i bambini… e non solo.
Ci sono tante cose
belle: il cielo, il sole, le montagne, gli amici… Chi ha preparato tutto questo
per noi? Dio. E quando nasce un bambino? Vero che i genitori preparano la
stanza, un lettino… Così, quando siamo nati noi, il Padre del cielo, l’Abba, ci
ha preparato questa casa meravigliosa…
Ma ci sono anche
tante cose brutte attorno a noi, le guerre, le violenze, le immondizie, i
compagni che a volte ci prendono in giro… Cosa fare allora? Dobbiamo chiudere
gli occhi, perché non vogliamo vedere il male. Mentre chiudiamo gli occhi per
non vedere tutto il male che c’è attorno a noi, li apriamo dentro, e guardiamo
nel nostro cuore, dove c’è una stanza segreta… Quando diciamo “Padre nostro che
sei nei cieli…”, non dobbiamo pensare ai cieli che sono lassù oltre le nuvole.
Il cielo è dentro di noi, nella nostra stanza segreta, e il Padre abita lì…
Andiamo insieme nella
cappellina… Qua c’è una bellissima piccola cappella moderna. Riusciamo a
entrarci tutti, senza i genitori. E chi c’è in questa bellissima stanza? Gesù!
Come facciamo a saperlo? C’è quella lucina rossa… Il tabernacolo è splendente
come un sole e gli diciamo: “Donaci a tua luce, donaci il tuo calore, donaci il
tuo amore”. Lo ripetiamo insieme… Ecco, il nostro cuore è come questa
cappellina; anche nel nostro cuore c’è Gesù, al quale ripetiamo: “Metti nel mio
cuore la tua luce, metto nel mio cuore il tuo calore, metti nel mio cuore il
tuo amore”.
Ora torniamo in sala,
dai nostri genitori. Perché c’è un’altra stanza segreta dove abita Dio: la
nostra famiglia. Quando vediamo cosa brutte, quando gli altri ci prendono in
giro, dobbiamo raccontarlo al babbo e alla mamma e lì, a casa, dove abita Gesù,
lui ci aiuta a capire, ad affrontare le difficoltà…
Io non mi stanco a raccontare e loro non si stancano ad ascoltare e a interloquire…
Ma in una giornata così, dedicata alla scoperta della stanza segreta che è in noi, dopo tutte le attività legate al tema, cosa di meglio che salire fino alla Grande Certosa, luogo per eccellenza del silenzio e della preghiera. Le piccole capanne che san Bruno costruì alla fine dell’anno 1000 sono oggi un complesso immenso.
L’adorazione nella
cappella esterna degli ospiti, la messa sui prati… Più bello di così…
Un grazie immenso
RispondiEliminaGrazie Padre Fabio di questa poetica narrativa della vita della Mariapoli.
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