I giorni di ritiro ad
Assisi sono stati una grande gioia. Un gruppo meraviglioso...
Da parte mia ho detto
le solite cose... Ne ho la conferma in un mio scritto di 40 anni fa che stasera
ritrovo improvvisamente e causalmente e che trascrivo in parte.
10 maggio 1984
Noi siamo fatti per
il Soprannaturale. Questa nostra pianta è fatta per portar frutti in Cielo. Noi
siamo stati fatti per Iddio. Questa è la nostra vocazione.
Ogni fibra del nostro
essere deve bruciarsi, e passare nel divino. Io sento che la nostra
trasformazione deve essere integrale. Non è l’anima che è chiamata a
divinizzarsi, non la mente, non il cuore, non la volontà, ma tutt’intera la
nostra persona.
Gesù ha incontrato e
attirato a sé le persone nell’interezza del loro essere. Il rapporto che Gesù
aveva con Pietro, Andrea, Giovanni, Giacomo, la Maddalena era un rapporto che
li prendeva dentro completamente: parlava al loro cuore, alla loro mente, muoveva
la loro volontà, toccava la loro sensibilità psicologica, aveva un contatto
fisico con loro: mangiava con loro, lavava i loro piedi, si lasciava bagnare i
piedi dalle lacrime, si lasciava baciare, abbracciare.
Tutta la nostra
persona con le sue componenti soprannaturali, fisiche, psicologiche... tutto è
uscito dalle sue mani e tutto intero deve tornare a lui, purificato, sublimato:
io credo la resurrezione della carne...
È per questo che il Verbo
si è fatto carne per assumere e introdurre la nostra carne nella divinità.
Nella Trinità c’è la nostra carne, la nostra corporeità: il Cristo Risorto!
Per questo Gesù è
voluto rimanere in mezzo a noi come carne e sangue. Non rimane solo nella sua
Parola perché non si veda che nutra solo la mente, ma rimane nel corpo e nel
sangue per dirci che nutre di sé tutto l’arco della nostra vita, tutte le componenti
della nostra persona. (...)
Cristo ci prende interamente, a cominciare dal corpo e e interamente ci converte, cioè dirige gradatamente verso di sé tutto di noi, l’affetto, l’intelligenza, la volontà, le doti, le capacità. Inonda questa debolezza con la pienezza della vita. Pane di vita. Nutrimento integrale.
Non sono cose solite le sue parole,i "cieli sono aquarciati e.Dio è tra noi",da voi pastori c'è conferma e testimonianza . Grazie.D.Familisri
RispondiEliminaGrande, padre Fabio, sarei stato ad ascoltarti per ore...a parlare di cielo, di paradiso e di noi. Ma siamo ancorati al tempo e bisogna tornare alle usate cose...che oggi però hanno un nuovo sapore e una direzione più precisa e spedita! Grazie per ridirci "le solite cose" ! Sono le cose che restano e che contano! È bello sapere che camminiamo insieme.
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