Inizia il “tempo
ordinario”, il tempo della crescita silenziosa, il tempo per riprendere il
nostro “santo viaggio”.
Un viaggio,
perché sia tale, si protende verso una meta. Senza una meta non si parte, anche
se c’è chi si incammina senza sapere per dove. La meta deve sempre brillare
dinnanzi. La nostra meta è il Paradiso, l’incontro con Dio, che ci attende al
termine del viaggio.
Ce lo ricorda l’apostolo Paolo: la sua vita più che un viaggio è una corsa per raggiungere e conquistare Cristo... da cui è stato conquistato. Ma non è la meta ultima. Paolo vuole raggiungere Cristo per essere da questi introdotti in Dio: «quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. (...) E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti» (1 Cor 15, 24.28).
Ogni mattina il nostro cammino riparte, per percorrere
una ulteriore tappa del nostro santo viaggio. Innanzitutto rimettiamo a fuoco la
meta finale. Potremmo iniziare con l’invocazione dello Spirito Santo: che
scenda di nuovo su di noi come è sceso su Maria all’annunciazione, su Gesù al
battesimo, sugli apostoli a Pentecoste. Che scenda ancora su di noi e compia la
sua opera di purificazione: che bruci il ciarpame che ingroviglia il nostro
cuore, riscaldi ciò che è freddo, che ponga sulle nostre labbra la
proclamazione di fede che Gesù è il Signore e ci orienti verso il Padre ponendo
sulle nostre labbra la parola “Padre”.
Poi ci rivolgiamo a Maria, l’Immacolata figlia prediletta del Padre. Lei è rivolta costantemente verso di Dio. Seguendo il suo sguardo anche il vostro sguardo si volge nella medesima direzione del suo.
Poi ci rivolgiamo a
Gesù e gli chiediamo che continui ad essere la nostra Vita, perché nessuno va
al Padre se non per mezzo di lui (cf. Gv 14, 6). Egli è venuto sulla
terra per dare una “direzione” al nostro cammino, per orientarci verso il
cielo, meglio, verso il Padre, “Padre mio e Padre vostro; Dio mio e Dio vostro”
(Gv 20, 17).
Con
Gesù da una parte e Maria dall’altra, con il soffio dello Spirito, ci
rivolgiamo al Padre e riiniziamo il cammino verso di lui, avviando il colloquio
con lui, desiderosi di compiere soltanto la sua volontà, quella che ci mostrerà
durante la giornata, momento per momento...
In merito, ho letto con piacere uno dei commenti al mio blog di ieri: “Bisogna tornare alle usate cose... che oggi però hanno un nuovo sapore e una direzione più precisa e spedita! Grazie per ridirci "le solite cose"! Sono le cose che restano e che contano! È bello sapere che camminiamo insieme”.
Giorni ordinari di conquista
RispondiEliminaGiorni intensi giorni pieni
ordinari, ma di Grazia non alieni dopo esser sceso dentro
l'ideale io più accentro.
Siamo ognuno a Dio necessari
che in lui non ci sono comprimari: tutto è Corpo di Gesù
rosso giallo oppure blu
quel che vale non son le arti
ma soltanto conta AmarTi
con Gesù e con Maria
io percorro la mia via
ed anche all largo resto fedele tengo aperte le mie vele
che si gonfiano con ogni vento
che tutto è amore ogni momento.
Giorno intenso e pien di vita
sia ordinaria tua conquista!