venerdì 12 gennaio 2024

Noi abbracciamo la terra intera


 

Un seminario alla Gregoriana sulla comunione tra i carismi... E proprio oggi mi imbatto in un altro incontro, tra superiori e alle superiore generali di istituti fondati dagli Oblati di Maria Immacolata, promosso da p. Marcello Zago nel 1991. Il 26 aprile Papa Giovanni Paolo II tenne loro un bel discorso, auspicando «che siano moltiplicati i frutti di comunione e di collaborazione tra le diverse famiglie, per un approfondimento del comune carisma».

Accanto al discorso del Papa L’Osservatore Romana pubblicava anche un articolo dal titolo “Apostoli che abbracciano la terra intera” di p. Gaetano Liuzzo che raccontava del convegno. Mi piace rileggerne almeno una parte:

Rappresentano i 14.000 consacrati i 26 superiori generali che dal 22 al 27 aprile si incontrano a Via Aurelia 290, Roma, nella casa generalizia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata (O.M.I).

È il primo congresso di rappresentanti al massimo livello degli Istituti collegati agli OMI per fondazione o spiritualità. È stato voluto da P. Marcello Zago, superiore generale O.M. I., come un incontro di famiglia. Ha lo scopo di approfondire una reciproca migliore conoscenza, ringraziare Dio per o tanti doni concessi e ridare nuovo slancio ai singoli carismi perché esprimano sempre più vivamente la ricchezza del mistero di Cristo e la sua missione salvifica. Si sta svolgendo in un clima di gioiosa fraternità, caratteristica dello “stile Oblato”.

Dalla loro approvazione pontifi­cia, avvenuta nel 1826, gli OMI han­no svolto un’intensa attività missio­naria — sono i «Missionari di tutti i climi» — che li ha coinvolti in maniera rilevante, spesso decisiva, nella nascita (o rinascita) e nella spiritualità di 43 Istituti: 14 nel secolo scorso, 11 nella prima metà dell’attuale e 18 nella seconda.

Geograficamente tali Istituti ger­mogliano in 4 continenti: 11 in Eu­ropa (9 in Francia, 1 in Belgio e 1 in Italia); 15 in America (14 nel Canada e 1 negli Usa), 10 in Asia (6 a Sri Lanka, 2 nelle Filippine, 1 nel Laos e 1 in India); 7 in Africa (6 nel Sud Africa e 1 in Namibia).

Giuridicamente possono essere di diritto pontificio o diocesano come Congregazioni o Istituti secolari; e assumono i voti o almeno le «pro­messe».

La maggior parte sono femminili (31); 12 i maschili. Alcuni di questi ultimi comprendono sacerdoti e lai­ci e, talora, anche coppie di sposi in qualità di «associati» o «Ausi­liari».

Vasto è il ventaglio delle loro fi­nalità: 3 sono contemplativi (1 nel Canada e 2 a Sri Lanka: i Rosariani e le Rosariane del P. Thomas, morto nel 1964); 12 sono spiccatamente missionari che diffondono la fede con tutti i mezzi, anche con la radio; 15 si dedicano alle più sva­riate opere scolastiche e educative; e 13 ad opere sociali in favore dei più. bisognosi, detenuti, orfani, gio­vani ciechi, handicappati, malati (anche a domicilio), domestiche e lavoratrici.

La loro vitalità è permanente. Su 43 solo 2 sono estinti, uno nel seco­lo scorso (Frères de N.D. de Bon Secours, 1853-1860) e uno recente (Compagnie de M.I. per indiane e meticce, 1961-1967); due femminili sono confluiti nella Santa Famiglia e due maschili dello Sri Lanka si sono fusi con altri Istituti. Gli al­tri 37 continuano a fiorire, pur tra le difficoltà di reclutamento in se­guito alla nota crisi vocazionale.

Quanto al numero di membri, molti sono ancora modesti, altri ne hanno varie centinaia, come le OMMI (Oblates Missionnaires de Ma­rie Immaculée, fondate da P. Parent OMI nel Canada e diffuse in tutto il mondo); qualcuno arriva a 2.300 (Soeurs des ss. Noms de Jésus et de Marie, di origine canade­se).

Quelli fondati direttamente da qualche missionario OMI sono 24, tutti all’opera eccetto uno (l’accennata Compagnie de Maire Imma­culée).

L’impronta della spiritualità OMI, cristocentrico-missionaria, è visibi­le soprattutto in alcuni Istituti che la tratteggiano nelle loro Costitu­zioni. Ma è particolarmente evidente negli Istituti sorti inizialmente dall’AMMI (Associazione Missionaria Maria Immacolata), come le Apostoliques nate a Lione nel 1926, e le COMI (Cooperatrici Oblate Missio­narie dell’immacolata) avviate in Italia nel 1951, che hanno fatto pro­prio il carisma degli OMI.

La «singolare devozione a Ma­ria» voluta dal B. Eugenio per gli OMI è patrimonio comune di tutti gli Istituti suddetti. Anzi per 25 di essi è iscritta nel loro stesso nome.

L’ardente spirito del B. Eugenio de Mazenod — la cui effigie cam­peggia nella sala del Congresso — aleggia suadente e forte per irra­diare il suo anelito missionario di portare in tutto il mondo l’amore salvifico di Cristo, con particolare preferenza per i più poveri e abban­donati.

E mi sembra che vada ripetendo a tutti i congressisti, con umile fie­rezza e a gloria di Dio, quel che scriveva nel 1852: «Noi abbraccia­mo la terra intera per mezzo di apostoli il cui zelo e sacrificio mi strappano lacrime di gioia e di te­nerezza».

La terra intera: in tutti i climi, per tutti gli uomini e per tutte le necessità spirituali e materiali.

 

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