Metà
agosto 1984. Conobbi Padre Fabio, responsabile dello Scolasticato, e Padre
Tonino con Padre Fausto che erano rientrati da alcuni ritiri. Padre Fabio mi
accolse con il suo sorriso, che mi mise subito a mio agio.
- Benvenuto nella nostra comunità - mi
disse subito.
- Grazie, Padre Fabio. Tengo a dirti
che io non voglio creare problemi alla vita della Comunità. Ho una situazione
che conosci bene e sono ricercato dai terroristi che vorrebbero volentieri
eliminarmi. Per questo motivo non voglio pesare sulla vostra serenità e
rispetterò in pieno le regole dello scolasticato, in tutto e per tutto. Dovrei
stare da voi solo poche settimane. Il tempo di trovare un alloggio sicuro dove
trascorrere gli arresti domiciliari. Ma se sorgessero problemi di qualsiasi
natura, vi prego di dirmelo perché mi rendo conto che la mia è una presenza
pericolosa per tutti voi.
- Noi ti accogliamo nella nostra
Comunità consapevoli dei rischi che tutti corriamo. Ci affidiamo all’amore di
Dio e vivremo tutti insieme la tua condizione, che sarà la nostra condizione,
ci facciamo un tutto in Unità e vedrai che il Signore ci proteggerà con il Suo
Amore. Starà a noi tutti mettere insieme la Sua parola e viverla nei fatti.
Sono i fatti che vanno messi in comune. Vedrai che risolveremo insieme tante
cose.
Rimasi
catturato dalla statura e dalle risposte di Padre Fabio, profonde, sincere, che
mi fecero immediatamente percepire la presenza di Gesù in quella straordinaria
Famiglia.
Poche righe del capitolo 11 del libro di Valter Di Cera, appena pubblicato: L’infiltrato di Dio. Dalle Brigate Rosse alla conversione. La storia di uno straordinario viaggio di fede. Restò a Vermicino per un paio di anni e non era solo. Un piccolo episodio nella grande tragica storia delle Brigate Rosse che non abbiamo mai raccontato. Ormai è a tutti nota, anche dopo due puntate televisive su TV 2000 e su Rai 1.
Venerdì
scorso al Focolare Point di Roma una straordinaria testimonianza di Walter,
suor Tiziana e p. Tonino...
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