lunedì 15 gennaio 2024

La valle degli arcobaleni

Ho terminato un po’ prima il mio lavoro e ho letto il libro d’un fiato, dall’inizio alla fine, senza interruzione. Con calma, come invita la narrazione. Una poesia. Diversissimi l’uno dall’altro, gli otto racconti di Redi sono inanellati tra di loro. All’interno di ognuno legami di sottili rapporti, come i racconti tra di loro. Un’aria rarefatta, celestiale, di pace. Contemplazione. Le immagini che costellano il libro, alcune che si ripetono più volte, non sono decorative, ma parte integrate del racconto

Ognuno degli otto racconti è dedicato a più di una decina di persone. A volte nome e cognome soltanto, più città di origine. Altre volti appare anche la professione o la competenza: attrice, pianista, poeta, baritono, restauratore, giornalista... I luoghi spaziano da città come Genova, Pescara, Trieste, Napoli, Rovigo, Hong Kong, a Paesi come Burkina Faso, Egitto... Che originale questo lungo elenco che introduce ogni racconto; indice di tante amicizie, tante legami, tanti rapporti... Rendono ancora più evidente il tema dei rapporti che è l'anima di ogni racconto. Ho atteso l’ultimo racconto per vedere se ci fosse stato anche il mio nome... Non c’era. Ma c’è molto di più: la dedica dell’intero libro: “a p. Fabio con l’augurio più bello...”.

1 commento:

  1. Grazie, Padre Fabio! Attent lettura e acuta recensione. Hai colto e messo in luce tutta la bellezza e la sapienza dello scritto di Redi. Anche per me è una soddisfazione dal momento che sono l'editor e l'editore. Grazie!

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