“... io vorrei che foste senza preoccupazioni”. Ma che bravo questo san Paolo! Ci vuole proprio bene. Queste parole gli servono per iniziare a rispondere a una questione che gli avevano posto gli abitanti di Corinto riguardo al matrimonio. Lasciamo da parte la domanda e la risposta. Per oggi ci basta il pensiero di introduzione della seconda lettura di questa domenica: “... io vorrei che foste senza preoccupazioni”.
E lui era senza preoccupazioni? Ne aveva fin sopra i capelli, e spesso nelle sue lettere ne parla diffusamente. Anche a noi non mancano i problemi, le difficoltà, le prove... mica viviamo sulla luna (forse ci sarebbero preoccupazioni anche se vivessimo sulla luna!).
Paolo lo sa, eppure ci vuole col cuore libero. Sì, presi da tante
cose... ma col cuore libero, pieni di fiducia nel Padre del cielo. Leggerezza. Forse si era
sentito con Pietro che nella sua prima lettera scriverà qualcosa di analogo: “Gettate
nel Padre ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (5, 7).
Pieni di preoccupazioni perché la vita non è semplice e ci
presenta sempre nuove sorprese. Eppure con tanta speranza, perché siamo in
buone mani, c’è chi si prende cura di noi, non ci lascia mai soli, cammina
accanto a noi e porta con noi ogni peso.
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