“Il tempo
si è fatto breve... passa infatti la figura di questo mondo!”.
L’anno liturgico è appena iniziato e già la seconda lettura di questa III domenica ci protende verso la sua fine. Relativizza tutto. Non dice che non è importante e bello sposarsi, ma passa... Non dice che non ci sarà da soffrire, che dobbiamo dare sfogo alle lacrime, ma passa... Non dice di non comprare, ma passa... Non dice di non usare dei beni del mondo, ma passa... Tutto passa. Allora c’è da intristirsi, da diventare pessimisti. Tutto il contrario.
È come se camminando a testa bassa, guardassimo
per terra, ai piedi che camminano, ed improvvisamente qualcuno ci chiama.
Subito si alza il capo e si guarda in avanti. Non è che la terra sparisca da
sotto i piedi, non è che viene meno il marito o la moglie, le lacrime, i beni... ma lo sguardo è rivolto in avanti, verso chi mi chiama. E se chi
mi chiama è un amico, sono contento di vederlo e corro verso di lui.
Gesù ci
chiama, ci invita a guardare in avanti, a guardare a lui... che subito ci apre
la porta del cielo. Tutto il resto - e moglie e marito, e lacrime e beni - entra in cielo con me.
Grazie Padre Fabio per la vostra comunione quotidiana. Tante volte faccio meditazione sopra.
RispondiElimina