Seguendo i Vangeli di Matteo e Luca in questi giorni abbiamo
contemplato la nascita di Gesù. Marco non dice niente del bambino Gesù, di
Betlemme… Per lui la “nascita” di Gesù avviene al battesimo nel Giordano, quando
giunge una voce dal cielo che proclama: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho
posto il mio compiacimento» (1, 11). È il momento in cui Gesù prende coscienza della
sua figliolanza divina, è la sua vera nascita.
Il Vangelo di oggi, quello di Giovanni, lo conferma: «E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”». Lo stesso la prima lettera che la liturgia ci fa leggere in questa domenica: «Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità».
«Se tu
squarciassi i cieli e scendessi!», gridava il profeta Isaia (63,19), facendosi
voce dell’intera umanità. La disobbedienza di Adamo aveva chiuso i cieli. Ora l’obbedienza di Gesù finalmente li apre di nuovo: lo
Spirito può tornare sulla terra e la voce del Padre risuona in mezzo a noi.
Lo Spirito che all’inizio dei tempi si librava sulle acque per ordinare il caos primordiale in cosmo, ora scende su Gesù per dare inizio ad una nuova creazione. Gesù che sale dalle acque porta in alto con sé il cosmo tutto intero. Egli è la nuova creazione. Col suo battesimo inizia la storia del mondo nuovo.
La colomba, oltre che alla prima creazione, rimanda al racconto del
diluvio, quando si fa segno la pace e la salvezza. Come la colomba di Noè aveva
annunziato che il diluvio universale era cessato, così ora, nel battesimo di
Gesù, la colomba dello Spirito annuncia che il naufragio del mondo è finito.
Col suo battesimo splende un nuovo arcobaleno a segnare la nuova alleanza, da
cui nasce la nuova umanità.
Ora Gesù
è guidato dallo Spirito e può compiere la sua missione.
Ora, con
le parole del Padre che lo dichiara “Figlio amato”, prende pienamente coscienza
della sua figliolanza e può compiere appieno la sua volontà.
Grazie al
battesimo di Gesù anche nel nostro battesimo si aprono per noi i cieli, scende
lo Spirito e si fa nostra guida, il Padre ci rende figli suoi e ci ricolma del
suo amore.
«Cristiano – ci ripete ancora san Leone Magno –, riconosci la tua dignità, e, fatto partecipe della natura divina… Col sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo: non far fuggire lontano da te, con cattive azioni, un tale ospite…».
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