Il giorno dopo, vedendo
Gesù venire verso di lui, Giovanni disse...
Il giorno dopo
Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli...
Il giorno dopo che Andrea
ebbe incontrato Gesù incontrò per primo suo fratello Simone...
Il giorno dopo Gesù
volle partire per la Galilea...
Il terzo giorno [dall’incontro
tra Gesù e i suoi primi due discepoli] vi fu una festa di nozze a Cana di
Galilea...
Mi ha impressione
questa scansione rigorosa dei giorni che il Vangelo di Giovanni segna meticolosamente.
All’inizio dell’anno liturgico
ho pensato che cominciava di nuovo il nostro cammino e che avremmo dovuto rimettere
a fuoco la meta:
http://fabiociardi.blogspot.com/2024/01/in-cammino.html
Oggi, in questa seconda domenica dell’anno liturgico, più che
la meta del viaggio mi vengono in rilievo le tappe del viaggio. Per arrivare
alla meta ci sono tante tappe intermedie: un giorno, il giorno, dopo, il terzo
giorno, il quarto... Ogni giorno ha il suo “affanno”, la sua preoccupazione, il
suo impegno.
La mattina inizio la
giornata guardando alla meta finale, ma non so quando giungerà. Intanto ho
davanti la tappa che oggi devo percorrere. Come mi aspetta, oggi? E mi vedo
davanti il programma della giornata, a volte esaltante, a volte monotono... è
la tappa del giorno. Non giungo alla meta se non la percorro con impegno, così
come mi si presenta. Affido a Dio, a Maria, quello che prevedo, le cose da fare,
le persone da incontrare... Poi ci saranno delle sorprese: programmi che
cambiano, situazioni inattese... fanno parte del cammino, bisogna metterle in
conto. A sera guardo indietro: com’è andata? Un grazie per le cose belle, la
richiesta di perdono per quelle che non sono riuscite bene... E domani si ricomincia: un’altra
tappa!
Il mio giorno (tempo) non può avere dinamica,una certa età e la cronicità di patologie,mi limitano,ma non mi "fermo" cerco di vivere così come sono il Vangelo. Ho il sostegno di Chiara L.
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