La beata Anna Maria
Taigi, di cui oggi è la festa, mi ha sempre attratto per la sua santità quotidiana:
una donna umiliata che non si è mai ripiegata su se stessa, ma che ha amato
sempre i poveri, i figli, il marito – autentico mascalzone – che alla fine lei
ha saputo convertire (s’è fatto prete!). Una vita bella, intensa, nascosta, anche
con grazie mistiche. Ogni tanto vado nella chiesa dei Trinitari vicina alla
stazione san Pietro a guardarmi i quadri che la ritraggono, oppure a san Crisogono,
lungo viale Trastevere, dove il corpo riposa con semplicità sotto l’altare a
lei dedicato.
Una santa poco
conosciuta. Come tante altre donne, poco conosciute e altrettanto sante. Come Lucia,
che conosco oggi, grazie ad una lettera indirizzata a una sua figlia il 31
luglio 1980. Non riesco a credere a quello le leggo, tanto è bello. È davvero
la santità nascosta che continua a fare bella la Chiesa, nonostante tutto. Ecco
uno stralcio della lettera:
Una santa poco
conosciuta. Come tante altre donne, poco conosciute e altrettanto sante. Come Lucia,
che conosco oggi, grazie ad una lettera indirizzata a una sua figlia il 31
luglio 1980. Non riesco a credere a quello le leggo, tanto è bello. È davvero
la santità nascosta che continua a fare bella la Chiesa, nonostante tutto. Ecco
uno stralcio della lettera:
“È come se Gesù mi togliesse man mano dei veli davanti agli occhi dell’anima facendomi penetrare sempre più in Lui. Fondendomi in Gesù, per suo amore, così come sono, con i miei peccati, le mie miserie, la mia inadeguatezza, e rispondendoGli l’opera sua si compie. Vivendo in Lui, Egli unisce l’anima ai suoi segreti, al suo lavoro e, tutto in silenzio, lascia vedere ai suoi piccoli ciò che non lascia vedere ai più grandi.
Sono innamorata pazza di Gesù, del mio caro Gesù, del mio bel Gesù. So di non essere
degna! E’ il suo amore che mi spinge a guardarlo. Col desiderio e il cuore lo prendo fra le mie braccia, lo stringo, lo
bacio, il mio cuore non sa contenere la sua grandezza , la profondità di questi
istanti che si avverano in questo mio povero cuore. Sì, mi sono donata tutta a
Lui, a Lui solo appartengo, come vorrei consolarlo, supplire a tanto amore
mancato!
Non ti scrivo per mia
soddisfazione, ma per farti conoscere ed amare sempre più il cuore di chi ci ha
dato tutto, per la nostra salvezza. Il
mio cuore si perde nel cuore di Gesù che è soltanto amore. Gesù non chiede
altro che i cuori, il suo amore farà il resto. E’ quello che ho cercato di
comunicare ai bambini che ho preparato alla Prima Comunione. Oggi ci
preoccupiamo di tante cose, ma manchiamo dell’essenziale, non si fa amare “Colui che è”.
Per seguire Gesù
bisogna sparire interamente e lasciar vivere
Gesù in sé. Non è cosa da
poco! So di non meritare nulla, ma tutto
credo, spero, attendo nonostante ciò che sono, mi getto perdutamente nelle
braccia del mio Gesù, senza aver paura di quello che sono e di quello che Lui è per me. Mi addolora la
mia imperfezione, eppure sento di possedere il suo Cuore e ciò vuol dire essere sua sposa. Veramente
non ha mai avuto una sposa così povera quanto me, povera da niente; ho capito
però che ciò che più conta per far contento Gesù, è la semplicità, è ritornare
fanciulla. Lui è tutto! In Lui c’è tutto. L’amore vuole essere amato, non
solamente con belle parole, cerca i cuori, questo è il tutto di tutto. Essere
sposa di Gesù! Ho compreso la vera realtà: poterlo amare davvero, dedicarmi, donarmi totalmente a Lui per quel
vero amore che il mondo intero non può dare.
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