mercoledì 9 giugno 2021

Mamme sante

La beata Anna Maria Taigi, di cui oggi è la festa, mi ha sempre attratto per la sua santità quotidiana: una donna umiliata che non si è mai ripiegata su se stessa, ma che ha amato sempre i poveri, i figli, il marito – autentico mascalzone – che alla fine lei ha saputo convertire (s’è fatto prete!). Una vita bella, intensa, nascosta, anche con grazie mistiche. Ogni tanto vado nella chiesa dei Trinitari vicina alla stazione san Pietro a guardarmi i quadri che la ritraggono, oppure a san Crisogono, lungo viale Trastevere, dove il corpo riposa con semplicità sotto l’altare a lei dedicato.

Una santa poco conosciuta. Come tante altre donne, poco conosciute e altrettanto sante. Come Lucia, che conosco oggi, grazie ad una lettera indirizzata a una sua figlia il 31 luglio 1980. Non riesco a credere a quello le leggo, tanto è bello. È davvero la santità nascosta che continua a fare bella la Chiesa, nonostante tutto. Ecco uno stralcio della lettera: 

Una santa poco conosciuta. Come tante altre donne, poco conosciute e altrettanto sante. Come Lucia, che conosco oggi, grazie ad una lettera indirizzata a una sua figlia il 31 luglio 1980. Non riesco a credere a quello le leggo, tanto è bello. È davvero la santità nascosta che continua a fare bella la Chiesa, nonostante tutto. Ecco uno stralcio della lettera:

“È come se Gesù mi togliesse man mano dei veli davanti agli occhi dell’anima facendomi penetrare sempre più in Lui. Fondendomi in Gesù, per suo amore, così come sono, con i miei peccati, le mie miserie, la mia inadeguatezza, e rispondendoGli l’opera sua si compie. Vivendo in Lui,  Egli unisce l’anima ai suoi segreti, al suo lavoro e, tutto in silenzio, lascia vedere ai suoi piccoli ciò che non lascia vedere ai più grandi.

Sono innamorata  pazza di Gesù, del mio  caro Gesù, del mio bel Gesù. So di non essere degna! E’ il suo amore che mi spinge a guardarlo. Col desiderio e il cuore  lo prendo fra le mie braccia, lo stringo, lo bacio, il mio cuore non sa contenere la sua grandezza , la profondità di questi istanti che si avverano in questo mio povero cuore. Sì, mi sono donata tutta a Lui, a Lui solo appartengo, come vorrei consolarlo, supplire a tanto amore mancato!

Non ti scrivo per mia soddisfazione, ma per farti conoscere ed amare sempre più il cuore di chi ci ha dato tutto, per la nostra salvezza.  Il mio cuore si perde nel cuore di Gesù che è soltanto amore. Gesù non chiede altro che i cuori, il suo amore farà il resto. E’ quello che ho cercato di comunicare ai bambini che ho preparato alla Prima Comunione. Oggi ci preoccupiamo di tante cose, ma manchiamo dell’essenziale, non si fa amare  “Colui che è”.

Per seguire Gesù bisogna sparire interamente e lasciar vivere  Gesù in sé.  Non è cosa da poco!  So di non meritare nulla, ma tutto credo, spero, attendo nonostante ciò che sono, mi getto perdutamente nelle braccia del mio Gesù, senza aver paura di quello che sono  e di quello che Lui è per me. Mi addolora la mia imperfezione, eppure sento di possedere il suo Cuore  e ciò vuol dire essere sua sposa. Veramente non ha mai avuto una sposa così povera quanto me, povera da niente; ho capito però che ciò che più conta per far contento Gesù, è la semplicità, è ritornare fanciulla. Lui è tutto! In Lui c’è tutto. L’amore vuole essere amato, non solamente con belle parole, cerca i cuori, questo è il tutto di tutto. Essere sposa di Gesù! Ho compreso la vera realtà: poterlo amare davvero,  dedicarmi, donarmi totalmente a Lui per quel vero amore che il mondo intero non può dare.

Vivere e morire per lo stesso amore. Quest’unione così profonda in Gesù mi scioglie  in Lui, nel suo amore per la sua santa umanità, nonostante quella che sono, l’imperfezione stessa. Gesù guarda solo il nostro cuore. O Gesù seguirti non è cosa da poco. Bisogna non più esistere  ed insieme esistere”.

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