martedì 4 agosto 2020

La scintilla ispiratrice di Chiara Lubich


«L’amore è più forte di tutto e questa è la vostra fede, la scintilla ispiratrice di tutto quello che si fa con il nome Focolari, di tutto quello che voi siete, di tutto quello che voi fate nel mondo». Così Giovanni Paolo II rivolgendosi ai membri del Movimento dei Focolari nel corso della sua visita al Centro internazionale di Rocca di Papa, la domenica 19 agosto 1984.

Parlando di "scintilla ispiratrice" Giovanni Paolo II si riferiva all’ispirazione originaria sempre presente all’inizio di ogni nuova esperienza carismatica. Quanti sono alle origini di movimenti spirituali, hanno dato avvio alla loro opera perché investiti da una grazia particolare che, in un determinato momento della loro vita, è brillata con l’evidenza della verità, il fascino della bellezza, l’attrattiva della bontà... È stata una intuizione che ha acceso un sogno poi tradotto in un progetto elaborato con convinzione e perseguito con tenacia; una folgorazione che s’è fatta fuoco capace di infiammare altre persone, divampando con forza, resistendo alle immancabili difficoltà che sorgono attorno: «le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo» (Cant 8, 7).

Chiara Lubich parlando degli inizi della sua opera di «intuizioni dei primi tempi», di «prime ispirazioni» e narra una costellazione di esperienze puntuali che segnano gli inizi fondativi del suo Movimento.
Nel centenario della nascita la rivista “Nuova Umanità” le ha dedicato un numero intero.
Anch’io ho offerto il mio contributo con un articolo dedicato proprio alla "scintilla originaria", che individua cinque scintille ispiratrici, definite dalla stessa Lubich «una luce sfolgorante ci ha abbagliato», che nel loro insieme segnano la nascita del carisma dell’unità e ne costituiscono l’ispirazione fondante.

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