sabato 1 agosto 2020

Una cena in un prato...


“Una cena in un prato con la folla seduta sull’erba. Io sento l’esigenza di celebrare di più, nelle piazze, nella natura, nelle case, negli ospedali, nelle carceri, fisicamente accanto alla bellezza del creato e al dolore dell’uomo. A volte le nostre meravigliose cattedrali, le nostre fastose liturgie rischiano di diventare un luogo per pochi, spazi per alcune élite”.
Ogni mercoledì sulla prima pagina dell’Osservatore romano leggo il commento al vangelo della domenica successiva. Scrivono le migliori penne. Questa volta è don Francesco Pesce, parroco a Roma.

È bello vedere la gente seduta sull’erba, attorno a Gesù che prende i pani, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione, spezza i pani… Sono  le parole dell’Eucaristia.
Chissà come sarebbe bello, in questa domenica d’estate, sederci sull’erba, attorno a Gesù, e riscoprire quei gesti, ascoltare ancora quelle parole, espressione della compassione di Dio per noi, della sua vicinanza alla nostra vita quotidiana.
“Il Signore – continua don Francesco – va verso e rimane dove la fede è semplice e sincera; dove la speranza non è retorica, ma attesa fiduciosa di una promessa che si compirà; e dove la carità ascolta il grido del povero e tende la mano ad ogni fratello, senza giudizio, condizioni o preferenza di persone”.

Poi ci sono quelle dodici ceste di pane avanzato, che non può essere mangiato da chi ha ancora fame: “Penso ai cristiani ancora oggi perseguitati, che non possono celebrare l’eucaristia; penso a quelli esclusi dai sacramenti, non poche volte vittime non solo della loro debolezza, ma della nostra durezza di cuore, che alla misericordia preferisce il giudizio di condanna; penso alle Chiese sparse nel mondo dove il sacerdote arriva solo una volta ogni tanto… Queste dodici ceste avanzate sono anche una grande speranza che si fa preghiera: O Signore Gesù, fa che ci sia veramente un posto per tutti, alla Tua mensa e nessuno venga escluso, nessuno sia fuori o abbandonato. Forse allora quello sarà il giorno in cui Lui ritornerà”.


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