venerdì 14 agosto 2020

Maria Assunta, tutta la creazione è assunta


Carl Gustav Jung ha riletto in chiave psicoanalitica il dogma dell’Assunta, come espressione dell’anelito primordiale della speranza, presente nell’inconscio collettivo, in risposta al grido del dolore umano.
Lo colloca nel contesto della sua proclamazione, il 1° novembre 1950, subito dopo la seconda guerra mondiale: «Dopo tanta offesa alla dignità umana, dopo tante e profonde ulcerazioni, dopo la sconfessione quasi del sigillo divino impresso sul volto degli esseri umani, l’immagine di Maria glorificata, partecipe della vittoria del Figlio sulla morte, definitivamente e immediatamente gloriosa sembra un antidoto alle brutture e mostruosità delittuose ancora vive nella memoria di quanti le hanno subite e di quanti le hanno avallate».

“Brutture e mostruosità delittuose” purtroppo non sono realtà relegate alla guerra mondiale. Spesso sono ancora sotto i nostri occhi.
Maria assunta in cielo con il corpo è il riscatto della nostra umanità in tutta la sua interessa, di ogni attività umana, di ogni sogno di pienezza di vita. È certezza che il bene vince sul male, la bellezza splende sugli orrori, l’armonia trionfa sulle atrocità.
È la prova che la redenzione di Gesù ha raggiunto il cuore della creazione e l’ha assunta tutta in Paradiso.

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