domenica 16 agosto 2020

Libri d'estate: La ragazza che sognava ad alta voce



Ho iniziato a leggerlo prima di addormentarmi. Sino arrivato a metà. Una storia bella, ma come ne abbiamo sentite tante, anche se nessuna mai si ripete perché tutte uniche come le persone che le vivono. La cosa nuova sta nella scrittura. Accidenti, mi sono detto, come scrive bene questa Elena Granata. Sì, la seguo nella penultima pagina di Città Nuova, ma questo è il primo suo libro che leggo. Scrive proprio bene.

Alle due di notte mi sveglio e riprendo la lettura. Sono sveglio o sto sognando? Quella donnetta di cui ho letto prima di addormentarmi, ha una impennata incredibile che la porta ad altezze vertiginose. Si sprigiona una creatività impensata, un coraggio folle, una forza diamantina. E me la ritrovo tra i tossici, le prostitute, i Rom, gli emigrati, in Uganda, in Perù, in Romania, in Albania... Dà vita a opere, istituzioni… e rimane se stessa, con le sue fragilità, i suoi sogni di bambina…

Assieme all’azione, straordinaria, mi colpiscono le motivazioni di un’opera così vasta, altrettanto straordinarie. Un pensiero concreto e utopico insieme, una visione del mondo di estrema apertura e nello stesso tempo china su quella persona che ha un nome, una storia.
Mi spiega cos’è l’empatia e come lei la viva, cos’è l’unità e come lei la vive, cos’è l’accoglienza e il rispetto per l’altro e come lei li vive…
E' Elena Sachsel o Elena Granata che parla? Forse si rispecchiano l'una nell'altra...

Elena Sachsel fino a stanotte era per me una sconosciuta. Adesso vorrei che tutti la conoscessero, come l’ho conosciuta io questa notte. Vorrei che tutti leggessero il libro che Elena Granata ha scritto su di lei. 150 pagine che si leggono in un soffio, in una veglia di notte e che irradiano una luce folgorante.
Questo non è un “libro d’estate”, è un libro “per tutte le stagioni”. Sconvolgente.


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