sabato 29 febbraio 2020

La tentazione della forza


“Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Mt 4, 1-11)

Le tentazioni di Gesù aprono il tempo della Quaresima.
Tre tentazioni diverse, ma un’unica proposta, quella di salvare il mondo imponendosi, con la forza, conquistando il potere.
È la strada che il diavolo vorrebbe far percorrere a Gesù.
La strada di Gesù è un’altra.
Gesù non cambia le pietre in pani: sulla croce ha sete, ma non compie il miracolo di far sgorgare acqua dalla roccia.
Gesù è re, ma la sua regalità è proclamata da una scritta appesa alla croce sulla quale è inchiodato.
Gesù è invitato a gettarsi dal pinnacolo del tempio compiendo il miracolo di non sfracellarsi così che tutti credano in lui: sulla croce potrebbe scendere dal patibolo, come gli chiedono, ma non fa il miracolo.
Per conquistare il mondo Gesù ha scelto la via della croce, della debolezza, dell’impotenza.

La tentazione si ripete. Ci ritroviamo piccoli, in pochi, fragili, mai all’altezza delle sfide che ci circondano. Allora anche noi siamo tentati di pensare una Chiesa forte, potente, organizzata; di pensare le nostre comunità efficienti. È il diavolo che ce lo suggerisce.

Anche a noi, come a Paolo, Dio suggerisce qualcosa di diverso: «la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza». Come Paolo anche noi dovremmo ripetere: «Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte» (2 Cor 12, 9-10). 
La nostra via è quella percorsa da Gesù.




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