venerdì 21 febbraio 2020

A Firenze per dare "Dio alle future generazioni"


Io che non ho figli dovrei spiegare ai genitori come si trasmette la fede ai figli.
Ho accettato l’invito ad andare al seminario che dovrei tenere a Firenze non perché io ho qualcosa da dire, ma per facilitare i genitori a dire qualcosa in merito.
Mi ha sempre affascinato Paolo che da vecchio scrive al discepolo Teotimo di custodire il “patrimonio”, il “depositum fidei” (1 Tm 6, 20). Mi sono sempre immaginato la fede come un tesoro prezioso che passa di mano in mano attraverso i secoli.
Quando era nel pieno delle sue forze Paolo non ha mai spesso di trasmettere quello che a sua volta aveva ricevuto, come scrive nella prima lettera ai Corinti: “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso” (1 Cor 11, 23); “Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi” (1 Cor 15, 1).
Ora che è vecchio affida a Timoteo, che è giovane, di continuare la missione.
Trasmettere la fede: che mistero grande! È un dono di Dio!

Cosa dirò ai genitori e ai catechisti che verranno all’incontro a Firenze?
Forse inizierò con tre pagine della Sacra Scrittura:
- Il rapporto di Gesù con i bambini: diretto: se li prende in braccio, se li mette accanto mentre parla: i bambini sono pienamente coinvolti (Mt 19, 13-15; Lc 9, 46-49); lo stesso nell’entrata di Gesù a Gerusalemme (Mt 21, 14-16);
- Il carceriere di Filippi: tutta la famiglia, bambini compresa, viene battezzata: la fede è un fatto familiare! (Atti 16, 25-34);
- Eutico, il ragazzo seduto sulla finestra che cade dal terzo piano perché si è addormentato mentre Paolo sta parlando: i ragazzi possono anche addormentarsi, l’importante è che ci siano (e che non cadano di sotto!) (Atti 20, 7-12)

Porterò con me il libro incantevole che Papa Francesco ha scritto ai bambini: I bambini sono speranza.
Farò conoscere i libri pieni di saggezza di Ezio Aceti.
Farò raccontare l’esperienza di una mamma, una catechista e una maestra.
Ascolteremo quello che Chiara Lubich disse al Congresso Internazionale Teologico-Pastorale del Giubileo del 20 su “L’evangelizzazione dei figli”...
E poi… e poi chissà che non veniamo tutti coinvolti!

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