mercoledì 19 febbraio 2020

La luce del beato Angelico

Sembrerà impossibile eppure, benché sia toscano e abbia fatto il mio liceo classico a Firenze, soltanto pochi anni fa sono stato per la prima volta nel convento dei Domenicani a san Marco. Gli affreschi del Beato Angelico li avevo visti migliaia di volte, sempre in riproduzione. Entrare nel museo che si apre sul chiostro a pianterreno è come entrare in un paradiso: le tavole esposte sono di grande ricchezza, piene di ori, lapislazzuli, scintille del divino. È un incanto. Vi sono dei quadri piccoli dai quali non vorresti più staccarsi: dei gioielli…
Ma quando sono salito su per le scale per entrare nel quadrilatero del primo piano con le celle dei frati è stata un’emozione unica. Intanto si para davanti una delle più belle Annunciazioni, dove il cielo si sposa con la terra. Ne rimasi abbagliato.
Ma la sorpresa è stata entrare nelle celle. Gli affreschi si fanno essenziali, luminosi: intensa bellezza e alta spiritualità si fondono. Sarei voluto rimanere lì ad ammirare e contemplare…


Ieri pomeriggio ho ricordato quell’esperienza nel convento dei Domenicani della Minerva a Roma.
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Mario Dal Bello, assieme a tre critici d’arte, ha presentato il suo libro: La rivoluzione della luce. Beato Angelico.
“Non si possono contemplare le opere di Beato Angelico – ha scritto – se l’animo non è tranquillo, pulito, libero dalla polvere quotidiana che lo inquina. La luce della sua arte può allora ferire o provocare un rigetto. Oppure, può aprire la porta che conduce ad una verità più ampia rasserenante e duratura. Frate Giovanni è una “presenza" che parla non di sé, ma da sé, illustrando la meraviglia di una storia umana collegata a quella divina, tutta intrisa di luce. E ancora oggi il pittore è lì, lungo le scale del convento di San Marco o in quel porticato oppure sulle pareti di un museo, in attesa di parlare ad ognuno in un colloquio molto personale. Perciò, quando questo accade, sembra di respirare per la prima volta perché Angelico non cerca di capire e trasmettere cosa sia la bellezza, ma Chi sia la bellezza”.
La presentazione si è conclusa mostrando uno dei più bei bambini che mai sia stato dipinto…

Il 7 marzo prossimo, col gruppo dei “Santi romani”, visiteremo i due santi toscani in Roma: Caterina da Siena e il beato Angelico, sepolti uno accanto all’altro nella chiesa di santa 

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