venerdì 7 febbraio 2020

Carismi in comunione


  
“Carismi in comunione: la profezia di Chiara Lubich”. È il titolo del convegno che inizia domani, dopo che oggi abbiamo terminato il nostro ritiro. Saremo ancora più numerosi e con ancora più traduzioni.
Ma perché questo convegno?
Penso perché vogliamo rispondere all’invito di papa Francesco ad essere “Chiesa in uscita”. Come eredi di tanti carismi siamo chiamati ad essere in prima linea in questa “uscita”. Dovremmo essere anche i più esperti e i più generosi nella costruzione degli “ospedali da campo”.
Ma i problemi e le sfide sono così grandi che non è più pensabile di “uscire” verso il mondo da soli. Oggi più che mai siamo chiamati ad uscire insieme: appunto “Chiesa in uscita”. Non possiamo più operare in ordine sparso, ma come Chiesa, in unità.
Questo convegno ha proprio di mira di rinsaldare l’unità tra tutti noi, così da compiere pienamente la nostra missione.
Vorremmo crescere nell’unità a vari livelli.

Innanzitutto la comunione e l’unità all’interno delle nostre comunità. Il Concilio Vaticano II ci ha ricordato qual è la natura più profonda delle nostre comunità: «con l’amore di Dio diffuso nei cuori per mezzo dello Spirito Santo (cfr. Rm 5, 5), la comunità come una famiglia unita nel nome del Signore gode della sua presenza (cfr. Mt 18, 20)» (Perfectae caritatis, 15). Soltanto quando la comunità diventa luogo della presenza di Gesù in mezzo, essa può operare efficacemente, perché allora è Gesù che opera in essa.

Vi è poi un’unità più ampia, quella tra gli Istituti – maschili e femminili, religiosi e secolari, laiche e laici –, che insieme condividono lo stesso carisma. In occasione dell’Anno della vita consacrata papa Francesco ha scritto: «Attorno ad ogni famiglia religiosa, come anche alle Società di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, è presente una famiglia più grande, la “famiglia carismatica”, che comprende più Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, e soprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, a partecipare della stessa realtà carismatica»
È per questo motivo che nel nostro convegno sono presenti laiche e laici che sono parte interante dell’opera che è nata da un determinato carisma. Non si può essere “in uscita” senza di loro.

La Chiesa aspetta da noi una comunione e un’unità ancora più vasta: tra gli Istituti nati da differenti carismi. Così l’ha espresso papa Francesco: «Mi aspetto che cresca la comunione tra i membri dei diversi Istituti». In concreto aspetta che elaboriamo «insieme, a livello locale e globale, progetti comuni di formazione, di evangelizzazione, di interventi sociali. In questo modo potrà essere offerta più efficacemente una reale testimonianza profetica. La comunione e l’incontro fra differenti carismi e vocazioni è un cammino di speranza. Nessuno costruisce il futuro isolandosi, né solo con le proprie forze, ma riconoscendosi nella verità di una comunione che sempre si apre all’incontro, al dialogo, all’ascolto, all’aiuto reciproco e ci preserva dalla malattia dell’autoreferenzialità».
È per questo motivo che nel nostro convegno siamo di così tante Famiglie carismatiche.

Siamo stati convocati insieme dal carisma di Chiara Lubich, perché il suo è un carisma d’unità. Un’unità che, nel disegno di Dio, vuole raggiungere ogni vocazione e ogni aspetto della vita della Chiesa e delle Chiese, per dilatarsi nei rapporti con i membri delle molte religioni, con le persone che operano nei più ampi contesti sociali. La meta è “Che tutti siano uno”: tutti!
Tra questi tutti non possono certo mancare le nostre Famiglie carismatiche. Per disegno misterioso di Dio, a Chiara è stato dato proprio un carisma di comunione perché i carismi siano in comunione!
L’obiettivo di questi due giorni è dunque crescere nell’unità tra tutti noi, per essere pronti ad andare, “Chiesa in uscita”, a portare l’unità ovunque e secondo la vocazione di ciascuno.

Fatto questo avremo fatto tutto?
No, questo è soltanto l’inizio.
Dovremo fare un altro convegno, per dilatare ulteriormente l’esperienza di comunione e l’unità; un convegno con tutte le altre vocazioni ecclesiali per essere sempre più l’unico popolo di Dio mandato nel mondo, come Gesù, perché il mondo abbia la vita e l’abbia in abbondanza.
In questi giorni iniziamo il primo passo, rinsaldando l’unità tra di noi. Questo ci aiuterà a compiere altri passi, fino a quando tutti saremo “uno”.


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