domenica 9 febbraio 2020

Una Chiesa carismatica viva piena di speranza



Come ad ogni convegno che si rispetti anche questa volta abbiamo appeso al collo il pass. Qualcuno mi fa notare che sul mio cartellino ho dimenticato di scrivere il nome: “Sei senza identità!”. Già, le mie solite dimenticanze… ma subito mi riprendo: “Sì, hai ragione, non ho scritto il nome perché voglio rispecchiarmi in te ed avere da te la mia identità!”. Così per cinque giorni ho cercato di rispecchiarmi negli altri.

Ormai eravamo più di 400, di 100 Istituti diversi, laici compresi, con ortodossi e luterani, di 33 nazioni, con 10 traduzione. Ma, a parte i numeri, si è trattato di un autentico convegno ecclesiale d’alto livello, un piccolo bozzetto di Chiesa una.
Una parola ad alcuni di quanti sono intervenuti:

Maria Voce Emmaus: Il titolo del Convegno, “Carismi in comunione”, stimola a vivere nell’ascolto e nel dono reciproco, perché offrendo la ricchezza degli specifici carismi si realizzi un’autentica esperienza di condivisione. 


Card. João Braz De Aviz: Le persone consacrate, venendo a contatto con il Movimento dei Focolari, si sono sentite attratte dalla luce di questo carisma e dalla freschezza evangelica della spiritualità che ne è nata. Hanno trovato in essa una spinta e un aiuto a valorizzare la bellezza e l’originalità dei propri specifici carismi, a rinnovare i rapporti di fraternità nei loro Istituti, ad apprezzare ed amare gli altri carismi come il proprio.

Angela Maria Lupo: È necessaria l’accoglienza di Maria nella nostra vita poiché soltanto in lei possiamo leggere la trasformazione del nostro io. Maria che vive già nella realtà del “Noi”, introduce in tale realtà tutti coloro che l’accolgono come madre.


Lucia Abignente: In questo anno in cui celebriamo il centenario della nascita di Chiara e desideriamo incontrarla oggi, penso che la testimonianza dell’ardore con cui ha annunciato e tessuto, anche profeticamente, legami di comunione tra carismi interpella noi tutti e ci sollecita a vivere quella comunione piena che, libera da timori, valorizza il bello dell’altro.




Un certo Fabio Ciardi: Tutte le esperienze carismatiche sono in profondo rapporto di unità e di distinzione. Il soffio dello Spirito le unisce portandole al Vangelo e insieme le distingue guidandole a differenti esperienze evangeliche. La via indicata da Chiara per ravvivare i carismi va ancora più in profondità quando orienta verso Gesù Crocifisso e Abbandonato. Tutti i carismi sono sgorgati da quella “piaga”, da dove è sgorgato lo Spirito Santo, autore dei carismi.



Poi ci sono stati interventi di grande valore di Tiziana Merletti, Piero Coda, e tante esperienze profonde di portata universale...
Attendiamo gli Atti per continuare ad approfondire i temi. Anche la rivista Ekklesía riporterà la ricchezza di un convegno di luce, ricco di tanta speranza.

Hubertus così si è espresso: “Che bel frutto del cammino di questi anni, di Gesù fra voi religiosi e consacrate e con l'Opera. Veramente, in questi giorni si respirava profezia! Più che mai ho potuto toccare con mano che cosa vuol dire che Chiara in Paradiso ha visto tutti i religiosi, il vasto mondo dei carismi. Siamo, penso, ancora nella fase dell'incubazione ma, nella misura in cui tutto questo si traduce in co-essenzialità effettiva e quindi in cammino sinodale, ne verrà fuori un volto della Chiesa meraviglioso, fortemente dinamico, veramente all'altezza dei tempi. È l'ora di Maria, dei carismi!”



Siamo sulla strada giusta? Leggendo la lettera che papa Francesco ha appena scritto ai Vescovi amici del Movimento dei Focolari sembrerebbe proprio di sì. Infatti così scrive:

Il carisma dell’unità è una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spirituale e pastorale semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo di Gesù.
Attraverso il carisma dell’unità, pienamente sintonizzato con il magistero del Concilio Ecumenico Vaticano II, lo Spirito Santo insegna in concreto a vivere la grazia dell’unità secondo la preghiera rivolta da Gesù al Padre nell’imminenza della sua Pasqua di morte e risurrezione (cfr Gv 17,21). Lo Spirito invita a scegliere come unico tutto della nostra sequela e come unica bussola del nostro ministero Gesù crocifisso - Chiara Lubich aggiungerebbe “abbandonato” (cfr Mc 15,34; Mt 27,46) - facendosi uno con tutti, a partire dagli ultimi, dagli esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace. Lo Spirito apre al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni religiose, le convinzioni ideali, per edificare nell’incontro la civiltà nuova dell'amore. Lo Spirito mette alla scuola di Maria, dove si impara che ciò che vale e resta è l'amore. Come Maria e con lei siamo chiamati a rendere presente e quasi tangibile insieme, per l’umanità di oggi, Gesù, il Figlio di Dio che nel suo grembo si è fatto primogenito tra molti fratelli e sorelle (cfr Rm 8,29) e che vive Risorto in mezzo a quanti sono uno nel suo Nome (cfr Mt 18,20).

A loro volta i Vescovi – sono 150 – hanno scritto a noi del convegno. Così, tra l’altro, nella lettera del Card. Francesco Kriensgask:

Mi ha dato grande gioia sapere che approfondirete un argomento che mi sta particolarmente a cuore: la comunione tra i carismi. È importantissima e oserei dire che è propedeutica alla comunione tra carismi e profilo petrino nella Chiesa.
Davvero dobbiamo essere felici e ringraziare Dio che ci ha fatto intravvedere la bellezza dell’amore reciproco che, attuato tra i due profili, un giorno sarà la più grande testimonianza che potrà dare la Chiesa.
Chiediamo allora di essere all’altezza di avere la presenza di Gesù in mezzo a noi amandoci come Lui ci ha amato! È proprio questo il “segreto”, l’essenza della nostra vocazione e la strada che ci condurrà tutti alla santità attraverso il cammino del Santo Viaggio.




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