venerdì 11 ottobre 2013

Gli Oblati come gli Zulu


Appena fuori l’aeroporto di Durban (sono in Sud Africa, nella provincia di Durban) un grande cartello annuncia l’inizio delle celebrazioni per i 200 anni della nazione Zulu. Fu infatti nel 1816 che il re Shaka, riunì le varie tribù per formare la nazione Zulu. A lui l’anno scorso è stato intitolato il nuovo aeroporto.
Anche gli Oblati hanno lanciato la preparazione dei 200 anni della loro fondazione: sant’Eugenio de Mazenod mise insieme alcuni giovani preti e formò la tribù degli Oblati.
Dalla casa di Roma a questa di Durban, passando da Dubai, il viaggio è durato 24 ore. Un soffio, in confronto agli otto mesi impiegati dal beato Giuseppe Gerard quando arrivò qua nel 1854. Io spero di tornare presto. Lui invece, partendo da Marsiglia, sapeva che non sarebbe tornato mai più. È rimasto in queste terre 60 anni, diventandone l’apostolo e il fondatore della Chiesa.
Sto rileggendo i suoi scritti. Una pazienza eroica con un popolo, quello Zulu, che non ne voleva assolutamente sapere di cristianesimo. Come ha fatto? Lo scrive in mille modi: “Al di là di tutti i metodi il segreto per toccare e trasformare i cuori è l’Amore. Occorre amare, amare nonostante tutto e sempre”. 

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