Appena fuori l’aeroporto di Durban
(sono in Sud Africa, nella provincia di Durban) un grande cartello annuncia l’inizio
delle celebrazioni per i 200 anni della nazione Zulu. Fu infatti nel 1816 che
il re Shaka, riunì le varie tribù per formare la nazione Zulu. A lui l’anno
scorso è stato intitolato il nuovo aeroporto.
Anche gli Oblati hanno lanciato la
preparazione dei 200 anni della loro fondazione: sant’Eugenio de Mazenod mise
insieme alcuni giovani preti e formò la tribù degli Oblati.
Dalla casa di Roma a questa di
Durban, passando da Dubai, il viaggio è durato 24 ore. Un soffio, in confronto
agli otto mesi impiegati dal beato Giuseppe Gerard quando arrivò qua nel 1854. Io
spero di tornare presto. Lui invece, partendo da Marsiglia, sapeva che non sarebbe tornato mai più. È rimasto in queste terre 60 anni, diventandone l’apostolo e
il fondatore della Chiesa.
Sto rileggendo i suoi scritti.
Una pazienza eroica con un popolo, quello Zulu, che non ne voleva assolutamente
sapere di cristianesimo. Come ha fatto? Lo scrive in mille modi: “Al di là di
tutti i metodi il segreto per toccare e trasformare i cuori è l’Amore. Occorre
amare, amare nonostante tutto e sempre”.
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