martedì 22 ottobre 2013

Come fosse la prima volta



Moshoeshoe, il “Leone della montagna”, il grande re del Lesotho che nel 1800 accolse padre Gérard e i primi Oblati, è entrato nella leggenda. Quando era molto vecchio, ogni mattina, allo spuntare del sole, usciva dalla sua capanna, si guardava intorno e gridava: “Ah! dia ha! Ho visto di nuovo la luce”.
È un gran dono avere la capacità dell’incanto davanti alle cose più semplici e più vere, scoperte sempre nuove. È ciò che fa vivere e dà la gioia di vivere.

Ne trovo conferma nel piccolo gioiello che ho letto in questo periodo: Oscar e la dama in rosa. Ad Oscar, bambino ormai anziano, Dio rivela il suo segreto: “ogni giorno guarda il mondo come fosse la prima volta. Allora – scrive Oscar – ho seguito il suo consiglio con impegno. La prima volta. Contemplavo la luce, i colori, gli alberi, gli uccelli, gli animali. Sentivo l’aria che mi passava nelle narici e mi faceva respirare. Udivo le voci che salivano nel corridoio come nella volta di una cattedrale. Mi trovavo vivo. Fremevo di pura gioia. La felicità di esistere. Ero incantato”.  

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