Nella chiesa di san Casimiro |
Il dipinto che lo ritrae sulla sua tomba nella cattedrale
di Vilnius, san Casimiro ha tre mani. La seconda non era piaciuta al secondo e
l’aveva cancellata per rifarne un’altra, ma quella cancellata continuava ad
apparire nonostante le cancellatura. Alla fine San Casimiro è rimasto con tre
mani a testimoniare la sua grande generosità del donare ai poveri. Ieri sono
stato a pregarlo sulla sua tomba, oggi ho visitato la grande chiesa dei Gesuiti
a lui dedicata. La storia della chiesa, costruita nel 1600, rispecchia la
storia e le traversie della nazione lituana: è trasformata in chiesa ortodossa,
poi luterana, poi in museo dell’ateismo e infine riconsegnata ai Gesuiti. L’attuale
provinciale ha sentito parlare per la prima volta dei Gesuiti proprio visitando
l’allora museo dell’ateismo dove erano documentate (?) tutte le nefandezze
commesse nei secoli dalla Compagnia di Gesù.
La Porta dell'Aurora: al suo interno si intravede il minuscolo santuario con l'immagine della Madonna |
Ho visitato la chiesa e il grande complesso gesuitico con
i 30 religiosi proveniente da tutta la Lituania con i quali mi sono incontrato
per l’intera giornata: Benedettini, Domenicani, Francescani, Gesuiti,
Basiliani, Salesiani, membri di nuove comunità… Una buon fetta della vita
religiosa rinata dopo l’azzeramento operato dall’impero sovietico. Una vita
religiosa che risente ancora delle ferite del periodo comunista, che domanda di
aprirsi su una più vasta dimensione missionaria, e che nonostante tutto
testimonia la forza delle radici e l’attrazione che il Vangelo continua ad
esercitare in un popolo che viene da anni di aridità spirituale e non conosce l’assuefazione
al messaggio cristiano.
La giornata termina davanti all’icona della Madonna
incastonata nella Porta dell’Aurora all’entrata della città, santuario
minuscolo nel quale sostano in continuazione le persone per un saluto e una
preghiera.
Mentre io sono nel gelo della
Lituania, apa Pafnunzio nel suo rovente deserto continua a meditare sulla sua preghiera sacerdotale
fermandosi sulle parole: “tu (Padre) gli hai dato (al Figlio) potere sopra ogni
essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato”.
Apa Pafnunzio rimane sorpreso
dall’impiego che Gesù fa del potere straordinario datogli dal Padre, un potere
che si estende su tutta l’umanità, un potere che nessun politico potrebbe
neppure sognare. E per cosa il Figlio usa questo immenso potere? Per
arricchirsi, per un proprio interesse? Tutto il contrario: per poter dare a
tutti la propria vita, Gesù muore per ogni essere umano su cui ha potere.
Questo sì che è un modo nuovo di esercitare il potere!
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