I colori della Provenza |
Aix, 10
febbraio 1816
I
nostri giorni di ritiro sono trascorsi in un soffio. Per la prima volta abbiamo
vissuto così a lungo assieme. Erano necessari per conoscersi più a fondo tra di
noi, per crescere nella comunione, per iniziare a fonderci in uno. Se Icard,
Deblieu e Tempier sono più giovani di me, Pier Nolasco Mie e Emmanuel Fréjus
Maunier, con i loro rispettivi 47 e 46 anni, sono ormai dei veterani della
missione. Noi conosciamo la Rivoluzione francese per sentito dire, loro l’hanno
vissuta sulla propria pelle. Mie è stato ordinato prete nella clandestinità
durante la persecuzione. Di giorni lavorava e di notte esercitava il suo
sacerdozio. Lo stesso per Maunier, ordinato sacerdote lo stesso anno di Mie,
dopo che gli erano morte la moglie e la figlia. È la provvidenza di Dio ad
averci raccolti insieme così diversi. Non siamo una comunità religiosa, niente
voti. Non ci preoccupiamo di ciò che sarà di noi nel futuro. Siamo semplici
preti radunati insieme dallo stesso progetto missionario. Siamo sei soltanto,
ma in diocesi non ce ne sono di migliori. Presuntuosi? No, è semplicemente la realtà. Vogliamo vivere come gli
apostoli che Gesù aveva uniti attorno a sé, riempiti del suo spirito, e poi mandati
nel mondo intero. Siamo gli apostoli del XIX secolo. In questi giorni di ritiro
Gesù ci ha radunati attorno a sé, ed ora ci manda. Domani iniziamo a nostra
prima missione. Fremo di gioia al solo pensiero.
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